Tutto esaurito al Cinema Azzurro per la serata con Sergio Rubini

Tutto esaurito al Cinema Azzurro per la serata con Sergio Rubini
ANCONA - Sergio Rubini conquista Ancona. Tutto esaurito al Cinema Azzurro per la serata organizzata da Marche Film...

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ANCONA - Sergio Rubini conquista Ancona.


Tutto esaurito al Cinema Azzurro per la serata organizzata da Marche Film Commission, Cinema Multimedia e associazione Nie Wiem. Sergio Rubini, Maria Pia Calzone e il produttore Carlo Degli Esposti hanno presentato "Dobbiamo parlare", dodicesima regia di Rubini. Un progetto a cavallo fra cinema e teatro. Testato sul palcoscenico (qui ad Ancona, ad Ascoli Piceno) prima di diventare film, e destinato a tornare sul palcoscenico.

Rubini previene l'obiezione: "Non è un film teatrale" (una delle critiche più sanguinose si possano rivolgere a un film, ndr). "Nessun film lo è. La macchina da presa si muove. Il montaggio è prerogativa del cinema. Si svolge tutto in uno stesso ambiente, d'accordo. Come la mia opera prima, "La stazione", e anche allora ci fu qualcuno che parlò di teatro filmato. Ma al cinema si può giocare con lo spazio. Un ambiente angusto può allargarsi. Questa storia nasce per essere un film. Aver potuto sperimentarla in teatro è stato utilissimo, vuoi per mettere a punto la sceneggiatura, vuoi per creare un gruppo d'attori affiatato, concedendo a ognuno la possibilità di approfondire il personaggio. Di solito, prima delle riprese si fanno giusto un paio di letture del copione, anche affrettate, poi sul set ciascuno dice le sue battute e via: non va bene".

"Dobbiamo parlare", classicissima frase che mai preannuncia qualcosa di buono, racconta la nottataccia di due coppie in un attico romano. Gli scrittori progressisti Rubini e Isabella Ragonese si stanno accingendo a uscire quando l'amica dermatologa Calzone suona il campanello, furibonda e disperata a un tempo: ha scoperto che il marito, il (coattissimo) cardiochirurgo stakanovista Bentivoglio, le mette le corna. Arriverà anche lui e fino al mattino voleranno gli stracci: tutti contro tutti.

Sei settimane di riprese, rigorosamente di notte. Calzone: "Ero contenta d'avere le giornate libere, ma ho scoperto che recitare dopo una certa ora è durissima".

Sorprendente la distribuzione: ti aspetteresti Rubini supercafone e Bentivoglio posato intellettuale. Spiega il regista, anche sceneggiatore con Carla Cavalluzzi e Diego De Silva: "Faccio film da venticinque anni. Dopo tanto tempo, uno o muore o si rinnova". Rubini potremmo ritrovarlo presto nelle Marche in altra veste. Degli Esposti sta organizzando delle letture leopardiane, intende coinvolgerlo. D

egli Esposti, ricordiamo, è il produttore del "Giovane favoloso". L'esclusione del film dalla corsa all'Oscar gli brucia ancora. Parecchio.


Infine ricordiamo che stasera “Bella e perduta”, film di apertura della 33esima edizione del Torino Film Festival, verrà presentato ad Ancona al Cinema Azzurro (ore 21), alla presenza del regista che al termine della proiezione dialogherà con il pubblico in sala. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico