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ANCONA - Il magico laser come elisir di eterna giovinezza? Ci sono tecnologie di ultima generazione che possono rallentare la comparsa dei segni del tempo. Parola di Patrizia Sacchi, medico estetico di Ancona, con studi nella provincia e in tutte le Marche.
Intanto, una premessa è fondamentale per capire il contesto in cui ci si muove: «Non c’è un laser universale, quelli più impiegati in medicina estetica sono i vascolari, i pigmentati, quelli ablativi, i frazionali e i nuovi potenti per l’epilazione medica permanente». Ecco, allora, le novità in grado di raggiungere l’obiettivo sull’aging cutaneo. Per una pelle bella, sana e di porcellana, c’è un trattamento non invasivo, rapido e indolore. Una favola, se si considera che esclude l’uso del bisturi: è il carbon peel.
Il carbon peel è una tecnologia capace di donare alla pelle del viso un aspetto fresco, compatto e tonico. Spiega l’esperta: «Può essere utilizzato per vari problemi cutanei dal momento che pulisce a fondo e rigenera la pelle del viso». È molto efficace «sulla pelle grassa ed opaca, quando si è in presenza di pori dilatati o in caso di acne, rughe sottili e texture irregolare». Non solo: si può fare su ogni tipo di pelle, «migliora la compattezza e la grana della cute e le conferisce, senza effetti collaterali, grande luminosità». Più di così è difficile da trovare. I dettagli sono di conforto. Chiarisce Sacchi: «Il carbon laser peel mixa i benefici del carbone vegetale all’efficacia del laser Q-Switched con modalità picolaser, così da combattere l’invecchiamento cutaneo e molte altre problematiche sempre legate alla pelle». E questo perché «pulisce a fondo e rigenera l’epidermide». Inoltre, questo tipo di trattamento è in grado di intrappolare tutte le tossine responsabili della pelle impura consentendo una detersione cutanea ottimale.
L’esperta indica i vari step. La seduta si divide in due parti: «Durante la prima fase si applica sul viso direttamente la polvere o un prodotto base di carbone naturale, che viene lasciato asciugare e questo permette di portare in superficie tante tossine. Il colore nero del prodotto aumenta l’effetto fototermico dell’area trattata». Il carbone penetra dentro i pori e si asciuga, poi viene eseguito un passaggio con un laser Pico q-switched che rimuove le cellule morte, il sebo e le impurità. Ultimo step: «L’energia laser stimola la cute attraverso il riscaldamento e alla fine si crea un effetto di skin-resurfacing e di profonda esfoliazione. Il raggio laser crea una danno termico controllato a livello di barriera dermo-epidermica che provoca la riduzione dei pori, contrae le ghiandole pilo sebacee con conseguente riduzione della produzione di sebo. Un successivo passaggio laser rimuove la maschera di carbone». Risultato? Pelle pulita, ringiovanita e radiosa. Belle da favola. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico