ANCONA - Caparezza c’è e “Ti fa stare bene”: ne sono convinte le oltre seimila persone, per lo più under 30 che hanno assiepato ieri il...
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Simpatico, ironico e anche istrionico ha subito catturato la platea. Sei giorni di prove nel palas dorico grazie alla Best Eventi per allestire uno spettacolo di grande impatto visivo con 4 laser di ultima generazione. Nel corso della serata tutti i suoi maggiori successi estrapolati dai suoi nove album con a fianco il suo gruppo storico. Inizio a tutto volume su un palco che si incunea nelle platea e costruito su più piani.
Tanti i fans presenti e una su tutti, Silvia, preparatissima sull’artista: «Il vero tratto caratteristico del cantautore italiano è il vortice di metafore e riferimenti che impegnano i testi; un primo ascolto può dare solamente un idea della tematica generale, mentre per cogliere il vero messaggio sono richiesti partecipazione e un po’ di cuore. Con un sound ed una voce inconfondibile Michele sciorina le tematiche più attuali, con rime sbalorditive e mai banali. Il bello del “Capa”, per i fans, è che ai suoi concerti si riflette, ma si balla soprattutto, trasportati dalle melodie che variano dal rock al folk».
Lui entra dentro una bolla di plastica mentre i laser sono già in piena attività. La scenografia è strutturata sui suoi brani. L’inizio è con “Prosopagnosia” per passare subito a “Prisoner 709°” e “Confusianesimo”. Caparezza si concede anche un volo sulle ali di un uccello tra gli oh del pubblico. E dopo “Una chiave” l’atmosfera diventa incandescente con “Ti fa stare bene”. Il concerto continua con “Migliora Memoria”, “Larsen”, “L’uomo che promette”, “Autoipnotica” e “E prosopagno sia!”. Altra hit tutta da ballare “Fuori dal tunnel”, per proseguire con “Legalize the premier”, “Non me lo posso permettere”e “Jodel”.
Ancora un successone con “Goodbye malinconia”. E via con “China Tow”, “Fine di Gaia”, “Puglia” e “Mica Van Gogh”. Per il bis Caparezza lascia “Avrai ragione tu”, “Luna” e “Abiura”. Si va a casa tutti soddisfatti. Un vero e grande spettacolo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico