Brignano sbanca al PalaPrometeo Battaglia per i fedelissimi alle Muse

Enrico Brignano al PalaPrometeo
ANCONA - Enrico Brignano sbanca al Pala Prometeo, mentre Dodi Battaglia si deve accontentare di un pubblico fedelissimo alle Muse. Ancona un fine settimana di eventi per...

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ANCONA - Enrico Brignano sbanca al Pala Prometeo, mentre Dodi Battaglia si deve accontentare di un pubblico fedelissimo alle Muse. Ancona un fine settimana di eventi per Ancona. 

Partiamo dal concerto “Perle” dell’ex Pooh al Massimo dorico. Il teatro riempie la platea, ma l’affetto tributato al cantautore bolognese è grande. Sono 39 i brani che Battaglia propone in quasi due ore filate di musica con una ottima band di supporto. Che poi lui sia un grande musicista lo attesta il riconoscimento di “miglior chitarrista europeo” conferitogli nei primi anni ottanta dalla rivista tedesca Stern. Tra i ricordi due in primo piano: Valerio Negrini e Giorgio Faletti. «A Valerio devo il mio successo, è stato lui che mi ha voluto nei Pooh, che mi ha fatto cantare per la prima volta e che mi ha regalato dei testi per vestire la mia musica come in “Orient Express”. Con Giorgio abbiamo condiviso una grande amicizia e la passione per le auto. Il suo ultimo regalo, che mi è stato consegnato dalla moglie, una bozza di testo che diventata “Un’anima”». Emozioni. E alla fine ringraziamenti per i fedelissimi in platea.

Tutto altro genere per Enrico Brignano che raccoglie oltre 5mila persone al Pala Prometeo di Ancona. Il suo “Innamorato perso” piace e per tre ore senza interruzioni la colonna sonora sono gli applausi e le risate. Lo show con tanto di ballerini, acrobati, megascreen e un buon parlo luci fila liscio senza mai perdere il ritmo. L’inizio con un must: “Siete l’unica città dove si dice andiamo in Ancona… provate a dire andiamo in Torino?”. E poi, una stoccata al palas costruito nel 1992: «Chissà quanti ingegneri si sono riuniti per concepire questa struttura?». Ma non mancano i ringraziamenti per gli amici, alcuni presenti in sala: «Le Marche sono la mia seconda patria. Ho ancora in mente lo spettacolo allo Sferisterio di Macerata. Qua ho sempre avuto un’accoglienza e un affetto unici». Lo show si snoda tra storie e ricordi (veri o fasulli, non importa) che partono dalla preistoria fino alla nascita due anni fa di sua figlia Martina. Sul palco c’è spazio anche la moglie Flora Canto che dimostra un buon appeal attoriale. Al termine tutti soddisfatti. Una gran bella serata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico