La band marchigiana dei Klidas senza limiti, pubblicato il primo disco “No Harmony”

La band marchigiana dei Klidas senza limiti, pubblicato il primo disco “No Harmony”
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ANCONA - Il sogno diventa realtà per i Klidas che tagliano il traguardo del primo disco pubblicato. “No Harmony” è il frutto di un lavoro lungo e certosino, fatto di scelte precise che indirizzano la band nel solco del rock progressivo, con tratti sperimentali dove i suoni elettronici vanno a braccetto con momenti più duri che sfiorano quasi soluzioni metal. 


La registrazione a Fermo


L’album – quasi esclusivamente strumentale - è stato registrato da Stefano Luciani al NuFabric studio di Fermo, mixato da Alex Wilson degli sleepmakeswaves a Sydney in Australia, masterizzato da Josh Bonati a New York ed è stato pubblicato dall’etichetta australiana Bird’s Robe Records. I Klidas (parola ceca che significa “gigante di silenzio”) si sono formati nel 2014 nelle Marche e sono composti oggi da Emanuele Bury alla chitarra e voce, Francesco Coacci basso e voce, Lisa Luminari chitarra e voce Francesco Fratalocchi sassofono, Alberto Marchegiani tastiera e synth e Giorgio Staffolani alla batteria. «La composizione dei primi brani – racconta il chitarrista della band Emanuele Bury – è nata quasi con la nascita della band che nel corso del tempo ha subito le normali fasi di cambiamento anche per quanto riguarda la struttura della band stessa. Dal punto di vista compositivo noi non abbiamo mai avuto limiti, con l’idea che parte da uno di noi per poi sviluppare tutta la struttura di una canzone».


L’ingresso di Lisa


Una band che non finisce il percorso di crescita, che diventa evoluzione con lo spirito di chi vuole trovare un linguaggio musicale capace di rappresentare ispirazioni e note. «Con la formazione attuale – prosegue Emanuele Bury – abbiamo deciso di esplorare un territorio nuovo dall’ingresso di Lisa Luminari nei Klidas. Stiamo cambiando, ma lo abbiamo sempre fatto perché comporre canzoni è una cosa sempre nuova. Con l’idea di inserire voci e testi nelle canzoni ci sarà un lavoro ancora maggiore». Una band capace anche di “dialogare con le immagini” perché nel recente passato ha sonorizzato il film muto di Robert Wiene “Das Cabinet des Dr. Caligari” e più recentemente con il maestro di animazione cinese Xi Chen per il video di “Arrival” contenuto nel loro debutto. «In passato abbiamo pensato di inserire durante i live alcuni video, e l’idea di dare “tridimensionalità” alla musica l’abbiamo sempre avuta anche se poi non l’abbiamo più fatto – prosegue Bury – quando però abbiamo avuto l’occasione di sonorizzare “Das Cabinet des Dr. Caligari” è stata una grande emozione. Quando per arrival ho contattato Xi Chen è nata subito una collaborazione positiva, e penso che queste saranno soluzioni che svilupperemo anche nel futuro».


I live


Ora testa alla fase live, con occasioni che arriveranno a breve ma soprattutto alla composizione del nuovo materiale che è già iniziata. «Stiamo già lavorando – conclude Emanuele Bury – ci sarà più elettronica ma la vera sfida sarà quella di inserire le voci. Un paio di brani sono praticamente pronti e uno lo abbiamo già presentato live». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico