Il bagno derivativo, un vero toccasana per l'organismo: disintossica da impurità e tossine

La riscoperta del bagno derivativo noto fin dall'antichità
ANCONA - Diffusi da sempre, i bagni derivativi hanno origine nel mondo animale. Sono pratici, economici e semplici da fare, anche e soprattutto a casa, soli e soletti; servono per disintossicare...

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ANCONA - Diffusi da sempre, i bagni derivativi hanno origine nel mondo animale. Sono pratici, economici e semplici da fare, anche e soprattutto a casa, soli e soletti; servono per disintossicare l’organismo da impurità e tossine varie, spesso alla base di molte patologie. Per conoscerli a fondo ci sono volumi e manuali ad hoc, in particolare “Il nuovo libro dei bagni derivativi” di France Guillain, che si può ordinare anche su Amazon. Una sorta di bibbia in materia: proprio Guillain paragona questi bagni all’allattamento nel senso che li considera come una pratica tanto naturale quanto efficace.

 
I dettagli, allora. I bagni derivativi sono una tecnica naturale che consiste nel raffreddare la zona inguinale e genitale o con spugnature o tramite cuscinetti appositi che vengono prima raffreddati in congelatore e poi si applicano a contatto con l’inguine per almeno 10 minuti. Questa tecnica è già ampiamente sviluppata tra i mammiferi che, in condizione di stress o in caso di malattia, si bagnano o si leccano le zone genitali. A onor del vero, anche i nostri antenati erano soliti praticare bagni derivativi per curarsi da malesseri; tutto questo è proseguito fino alla scoperta della medicina moderna.


La preparazione è facile. Per fare un bagno derivativo, si riempie di acqua fredda il bidet sedendosi sopra con i genitali rivolti verso il rubinetto ed eseguendo un movimento dall’alto verso il basso. Il tutto con il supporto di una spugna o di un asciugamano imbevuto di acqua fredda, facendolo passare nel cavo inguinale destro e poi in quello sinistro. La procedura va fatta per circa 15-20 minuti, almeno due volte al dì. In alternativa al bidet, oggi in commercio si trovano accessori che aiutano ad eseguire un bagno derivativo mentre si svolgono le normali attività domestiche quotidiane e perfino durante il riposo. Si tratta di cuscinetti chiamati “poche”, che hanno la forma di assorbenti e, una volta raffreddati in congelatore per circa un’ora o un’ora e mezza, si possono applicare all’inguine dove bisogna tenerli per almeno 2-3 ore al giorno.

La teoria alla base di questa tecnica è che l’area inguinale e quella genitale subiscano un surriscaldamento per stress ed altro e con il bagno si raffredda la zona in questione e quindi si ricrea equilibrio, si mette in moto l’intestino, si influisce sull’energia sessuale e sull’umore. 


Questo metodo punta a depurare l’organismo e viene sempre più spesso impiegato contro fastidi locali come candide, infezioni, cistiti, pruriti, emorroidi ma anche per contrastare disturbi come acne, affaticamento, sovrappeso, ritenzione idrica, squilibri ormonali. E ancora: emicranie, disturbi del sonno, fastidi legati al ciclo mestruale, stitichezza ma anche vampate tipiche della menopausa e caduta dei capelli. Gli effetti sono quasi immediati, soprattutto quando si tratta di disturbi come quelli del sonno o della digestione. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico