"Bellissima" di Alessandro Capitani ha conquistato il Fabriano Film Fest

Tutti i premiati sul palco del gentile di Fabriano
FABRIANO - Il Fabriano Film Fest ha il suo quarto vincitore: "Bellissima" di Alessandro Capitani. Il corto tricolore succede a “Scrabble” del giovane...

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FABRIANO - Il Fabriano Film Fest ha il suo quarto vincitore: "Bellissima" di Alessandro Capitani. Il corto tricolore succede a “Scrabble” del giovane svizzero Cristian Sulser. Maestria ed emozioni: queste le motivazioni che hanno spinto la giuria a selezionare il corto già vincitore del David di Donatello 2016 della categoria.


«Ogni premio che arriva è una gioia immensa - ha detto il regista vincitore del Fabriano Film Fest - il corto era pronto da un anno e siamo riusciti a trovare la chiave di lettura giusta ambientandolo in Campania». Una scelta complessa, difficile, così come difficile è stata la selezione delle pellicole in gara come hanno ricordato i giudici. I giurati Massimiliano Bruno (attore noto per aver lavorato in “Boris” e regista) e l'attore Roberto Nobile (“spalla giornalista” del Commissario Montalbano) hanno voluto giocare con il pubblico raccontando la loro esperienza in terra fabrianese e la "difficoltà" nel valutare i corti in gara cercando di dribblare la cucina ed i vini locali. Un giro del mondo su grande schermo che ha premiato anche quest’anno la qualità tra temi drammatici come la truffa di una nipote ai danni di una nonna malata di Alzheimer (“Buon viaggio” di Anita Regina Ruggieri), il ritorno a casa con il corto “A metà luce” di Anna Gigante ed il tema dell’omosessualità con “A day in the life” dell’italiano Michele Bertini Malgarini. 

Non solo il premio al miglior film, ma anche molte altre categorie dalla miglior regia al premio del pubblico. Miglior regia ad una pellicola tricolore: “A metà luce” di Anna Gigante: «Sono commossa - ha detto la regista - sono felice per il tributo dato dalla giuria al mio corto». Un corto che trascina lo spettatore nella storia, come hanno spiegato dalla giuria. Premio ex aequo per la miglior attrice: sono state premiate Marta Gastini (“A metà luce”, che pur impegnata a Los Angeles ha voluto salutare e ringraziare la giuria con video messaggio dalla città degli Angeli) e Monica Dugo (“Domani smetto”). Il premio per il miglior attore è stato consegnato a Gianmarco Saurino per “A day in the life”, la miglior fotografia a Daniele Ciprì (“A metà luce”) e a “The good boy” di A.L. Lee il premio per la migliore sceneggiatura. 

Ultimo premio, per il miglior corto under 25 all'iraniano “Fish” di Saman Hosseinpuor. Premi tecnici per 9.000 euro da reinvestire nella produzione di un nuovo cortometraggio sono andati a “A metà luce”, “No limits”, due premi per “Domani smetto”, ancora “Bellissima” di Alessandro Capitani ed il premio per la finalizzazione audio ancora una volta assegnato al corto “A metá luce”. Per la quarta volta è stato assegnato il Premio del pubblico: dopo il premo dello scorso anno vinto da “Due piedi sinistri” di Isabella Salvetti (e scritto dallo sceneggiatore di “Lo chiamavano Jeeg Robot” Nicola Guaglianone, presente sabato come ospite d’onore del festival insieme al partner in crime Menotti) è stato premiato il corto “Kai the vendor” di Robert Nyanzi (Uganda). Un film particolare come ha detto Valentina Tomada, apprezzato dalla giuria ma soprattutto dal pubblico per la forza visiva e morale del film. 


Si riaccendano le luci in sala. Anche quest’anno i corti hanno vinto la loro sfida con la promessa di tornare il prossimo anno per la quinta edizione del Fabriano Film Fest.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico