«Un 2018 scoppiettante». Così Alessandro Borghese commenta l'inizio del nuovo anno, che lo vede impegnato nelle registrazioni della terza stagione di Cuochi...
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I venti protagonisti, «tutti molto competitivi e agguerriti», si daranno battaglia a due a due in una doppia manche che li vede alle prese prima con il piatto tipico di una regione dell'uno e poi con quello dell'altra, giudicati dagli chef Cristiano Tomei e Gennaro Esposito, quindi i vincitori di ogni puntata si sfideranno nel secondo turno e così via fino alla finale che incoronerà il “Miglior Cuoco Regionale d’Italia”.
«Il programma è un po' sopra le righe sulla velocità – continua Borghese – Io cerco di tenere il ritmo ben sostenuto, è una mezz'ora al cardiopalma». Formula invariata anche per 4 ristoranti, che nei nuovi episodi viaggerà ancora da Nord a Sud – «sempre con una puntata estera, questa volta dalle parti di Monaco di Baviera, perché l'Italia con il ristorante è ovunque» – alla ricerca ad esempio della miglior osteria bolognese, del miglior locale con cantina del Friuli Venezia Giulia, della migliore cucina dei “carruggi” di Genova. Con una piccola grande novità: un ulteriore bonus di 5 punti che Borghese assegnerà a chi gli avrà preparato, durante l'ispezione, il piatto migliore a base di un ingrediente che accomuna i quattro ristoranti in gara, che verrà svelato solo alla fine della puntata e che «fa sì che abbiamo anche altri argomenti a tavola». E per il futuro? «Ci sono ancora tante zone da visitare, come il Molise e la Sardegna – dice – e mi piacerebbe tornare in Toscana, perché siamo stati solo in Versilia».
Alessandro Borghese, al timone del programma sulla cucina regionale d'Italia e della sfida tra ristoratori, ad ottobre ha aperto a Milano il suo primo ristorante, “AB – Il lusso della semplicità”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico