ASCOLI - Il film italiano candidato al premio Oscar, "La Grande Bellezza", contiene anche qualcosa di estremamente prezioso che parla ascolano. Si tratta di Giovanna Vignola,...
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Stamattina, alle ore 11.30, (domenica 3 marzo) sarà al Caffè Meletti, accolta dal sindaco, dai familiari e dagli amici di sempre, per incrociare le dita al futuro americano di un film a cui lei ha partecipato quasi per caso. "Sono stato io a spronarla per il provino con il regista, che cercava proprio un personaggio come lei" racconta il sociologo Nello Giordani, cugino di Giovanna Vignola e da sempre grande estimatore nei suoi confronti, nei riguardi di una donna in grado di continuare ad essere una persona libera, nonostante le vivaci reazioni spesso vissute dagli altri rispetto alla sua immagine. "Anche per questo è andata via da Ascoli a trent'anni, qui c'era una curiosità talvolta ingombrante intorno a lei" racconta Giordani, certo della straordinaria personalità di Giovanna Vignola.
Temperamento che Sorrentino deve aver colto molto bene, visto che le ha permesso con questo lavoro di ottenere ripetute occasioni di riscatto e di orgoglio: lei che nella vita è impegnatissima nel sociale, prestando le sue forze ogni giorno a favore dell'associazione umbra "Acondroplasia - Insieme per crescere".
"Il mio è un ruolo bellissimo, saggio, di grande dignità" afferma la neo-attrice, che descrive la sua Dadina, direttrice di un giornale che è, amica e confidente del protagonista, come un personaggio unico. "Sorrentino ha scelto una persona 'diversa', affetta da acondroplasia, volgarmente detta nanismo, segnando una rivincita per tutti noi" aggiunge, certa che uno dei messaggi del film sia anche quello di descrivere la possibilità poter essere inseriti dignitosamente nella società ed essere valutati per quello che si vale.
"La grande bellezza espressa dal titolo è soprattutto lei" conclude l'inseparabile cugino a proposito di Giovanna Vignola il cui ruolo, con il personaggio della santa, rappresenta l'unica vera luce in una ambientazione filmica contraddistinta da un vortice inestricabile di mondanità e di solitudine interiore. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico