Sgarbi cerimoniere a Osimo alla grande inaugurazione: «Vi presento De Chirico»

Sgarbi cerimoniere a Osimo alla grande inaugurazione: «Vi presento De Chirico»
Osimo abbraccia l’artista più importante del Novecento. È stata inaugurata ieri con cerimonia al teatro La Nuova Fenice la mostra evento su “Giorgio De...

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Osimo abbraccia l’artista più importante del Novecento. È stata inaugurata ieri con cerimonia al teatro La Nuova Fenice la mostra evento su “Giorgio De Chirico e la Neometafisica”, che si terrà a Palazzo Campana, già sede delle precedenti mostre che hanno lanciato la città nell’olimpo degli eventi artistici e culturali.




Sgarbi mattatore
A presentare il progetto voluto dal Comune di Osimo è stato il curatore Vittorio Sgarbi, osimano onorario. In un teatro gremito ha raccontato tutto il percorso artistico e filosofico di De Chirico, dalla Metafisica tra il 1919 e il 1935 e la seconda fase degli anni ’60-’70 con la Neometafisica. «È passato dalla stucchevolezza alla felicità all’improvviso. Irriso da tutti ha saputo ripetersi ma rinnovandosi. Con De Chirico a Osimo vi divertirete», così Sgarbi ha concluso il suo lungo intervento dal palco di Osimo, dal quale non sono mancate le toccate. Come alla sua Ferrara, dove è in mostra la sua collezione privata lanciata a Osimo e dove proprio De Chirico fu per evitare la chiamata alle armi si rinchiuse nell’ospedale psichiatrico. «Da Ferrara con De Chirico nacque l’arte contemporanea che oggi arriva qui. In una Ferrara –sferza Sgarbi- che è una città oggi morta, sicuramente più di Osimo, ci furono comunque barlumi di luce». E poi, rappresentando l’ilarità di De Chirico, definito comico difficile, Sgarbi si è soffermato anche sul quadro politico nazionale: «Anche quello è un teatro della comicità, Cottarelli sembra Frankestein, lo hanno chiamato per dirgli che era già morto. Conte che è tutto fuorché un Conte, privo di titoli». Sgarbi, che conobbe De Chirico nel 1976 a Venezia, ne esalta le opere, rilanciandolo come precursore della popart moderna. L’allestimento è stato reso possibile grazie alle opere della Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, ma anche alla Fondazione Carima e alla collezione Valsecchi che hanno prestato un’opera ciascuna. A collaborare alla realizzazione di questo progetto è stata l’associazione Metamorfosi di Pietro Folena, già presidente della commissione cultura alla Camera come Sgarbi: «Ci unisce solo questo forse», ha detto scherzando dal palco di Osimo. Aggiungendo: «Siamo onorati di essere qui per valorizzare un giacimento culturale come quello di De Chirico. Considerare il periodo metafisico come minore è stato un errore in passato, la sua suggestione in un modo superficiale come quello di oggi ci spinge a interrogarci». E infine lancia la proposta alle istituzioni locali: «Spero che questa mostra sia occasione per avviare future collaborazioni in una città come Osimo dalla storia straordinaria e dal futuro ambizioso».

Osimo culla dell’arte

Dopo quella sul barocco del 2014, quella sulla collezione Sgarbi Cavallini nel 2016 e sui Capolavori Sibillini l’anno scorso, Osimo sarà per cinque mesi la culla dell’arte contemporanea grazie ad un autore sottovalutato nel suo tempo come De Chirico. A evidenziare il progetto culturale ambizioso, fatto di eventi di grande richiamo come le mostre al Campana, è stato il sindaco Simone Pugnaloni: «Osimo –ha detto- sul tetto del mondo grazie ad un gioco di squadra con associazioni come la Fondazione don Carlo Grillantini, a istituzioni pubbliche come la Regione ma anche partner privati come Astea, Camera di commercio e Confcommercio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico