Lorenzo Zappi, il cuoco-ragioniere tra olive ascolane e polemiche social

Lorenzo Zappi, il cuoco-ragioniere tra olive ascolane e polemiche social
Una battaglia a colpi di olive. Ascolane, s’intende, piatto marchigiano per eccellenza. Lui, Lorenzo Zappi, cuoco dorico di origine, contro la signora Mirella, trentina...

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Una battaglia a colpi di olive. Ascolane, s’intende, piatto marchigiano per eccellenza. Lui, Lorenzo Zappi, cuoco dorico di origine, contro la signora Mirella, trentina purosangue, e i suoi spaztle. Lo show è andato in scena a Cuochi d’Italia dello chef Alessandro Borghese. Hanno vinto gli spaztle anche se solo per un punto ma lui, Lorenzo, non se ne è andato a bocca asciutta. Dalla cucina, dove lo spettacolo si è consumato, ha colto l’occasione al volo e ha lanciato bordate: «Le Marche hanno tutto dal punto di vista gastronomico ma il problema sono i marchigiani, troppo chiusi e poco ricettivi nei confronti delle novità culinarie». Servito e colpito.

 
Le polemiche sui social
Messaggio che ha subito scatenato polemiche sui social con tanto di repliche impettite. Ma tant’è. Così è Lorenzo Zappi, 27 anni, una vita fatta su misura tra cucina e famiglia con figli e fidanzata al seguito. Lavora da circa una anno al Fortino Napoleonico ad Ancona e già annuncia nuove mete per il futuro prossimo: «Sì, c’è qualcosa che bolle in pentola ma non ne parlo per scaramanzia. Il mio sogno, però, resta quello di gestire una cucina importante e lavorare con prodotti locali: pochi ristoranti, oggi, lo fanno». Ragazzo intraprendente, Lorenzo. La partecipazione al programma di Borghese, che si è concluso con la vittoria di una giovane cuoca calabrese, ha segnato l’incipit delle sue belle speranze: a Cuochi d’Italia, la sfida culinaria è stata tra cuochi di tutto rispetto, professionisti veraci, provenienti da varie regioni d’Italia, alla presenza di giudici severissimi come gli chef stellati Gennaro Esposito e Cristiano Tomei.
 
Una sfida tra titani
Sfida tra titani, step di spessore per chi tra padelle e sapori nostrani punta a realizzare la propria carriera. Lorenzo ha incassato. Ma subito rilancia: «A dire il vero, ai provini, mi sono presentato con tre piatti tipici: moscioli ripieni di Portonovo, lepre in putacchio e olive all’ascolana. I moscioli hanno subito colpito ma, alla fine, la signora del Trentino ha scelto le olive». Incassa e rilancia, appunto.
 
L’esperienza a Londra

Un diploma in ragioneria, la prima esperienza di cuoco di Lorenzo è a Londra, una catena francese. Quindi, il lavoro nell’azienda di famiglia che però fallisce. «La mia è una passione – dice -. Mia nonna era bolognese e da lei ho imparato a fare tante cose ai fornelli, cucinava sempre. Ho tutto nel sangue». Passione perfezionata nel tempo attraverso corsi ad hoc e una voglia matta di emergere. «L’idea di partecipare al programma di Borghese è giunta dopo che ho provato ad entrare a Kitchen di Cracco: allora non ci sono riuscito ma mi sono fatto notare e, per questo, mi hanno contattato per Cuochi d’Italia». Lorenzo ama lanciarsi e non si è certo dato per vinto. «Adoro la cucina marchigiana e intendo esserne un protagonista. Il piatto che cucino meglio è la pasta ripiena: è il tipico prodotto locale». Ma la sua lista di prelibatezze è lunga. «Il piatto migliore delle Marche è, senza dubbio, la porchetta, quella marchigiana, naturalmente. Tra il pesce, scelgo la spigola, tra la selvaggina, le quaglie». Ma non solo. Secondo Lorenzo, «la cucina delle Marche può contare su tanti ingredienti e prodotti tipici come il tartufo». Per il resto, i marchigiani, è ormai storia nota. Almeno per Lorenzo.
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Corriere Adriatico