Treni storici, ottimo vino e tanta passione: alla scoperta della Sicilia

Treni storici, ottimo vino e tanta passione: alla scoperta della Sicilia
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Natura, turismo slow ed enogastronomia d’eccellenza. Si sale in carrozza e non si vorrebbe più scendere. La formula di viaggio - tanto fascino retrò più gusto della tradizione - è una garanzia al quadrato: si scorrazza per la Sicilia su treni storici. Che idea, per chiudere in bellezza il carnet dell’estate. Il programma, poi, non obbliga a scelte affrettate stile last minute: adesso o mai più. No, in questo caso è slow persino la scelta perché tra settembre e ottobre saranno diversi gli eventi, abbinati ad altrettante manifestazioni, patrocinate dall’assessorato al turismo siciliano.


Gli appuntamenti
Con cinque appuntamenti che si concluderanno a ottobre, partono così gli itinerari su convogli d’epoca restaurati per fini turistici e programmati non a caso in occasione di sagre e feste sulle eccellenze enogastronomiche siciliane. E per rafforzare l’effetto si sono pure messi in squadra: si tratta, infatti, di un’iniziativa congiunta tra assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Fondazione Ferrovie dello Stato, ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Trenitalia, che rientra nel progetto di eccellenza “Territori del vino e del gusto. In viaggio alla scoperta del genius loci”.



Il menu
Le idee migliori sono sempre le più semplici. In questo caso, il filo conduttore che tiene insieme il progetto è la passione. La passione per i vecchi treni; per un viaggio che non sia solo partire e arrivare ma costituisca un vivere attraverso il paesaggio; per il gusto e le eccellenze tipiche. Shakerato il tutto, vengono fuori cinque appuntamenti. C’è il “Treno del vino”, in partenza il 17 settembre, da Messina a Santa Venerina per poter partecipare a “EnoEtna”: si tratta di un convoglio d’altri tempi con carrozze tipo 1959 serie 45000 e locomotiva elettrica d’epoca E646. Lo stesso giorno si viaggerà da Messina a Caltagirone per non perdere “Territori del vino e del gusto”. In questo caso si tratta di carrozze “Centoporte” - quelle famose dei treni dei pellegrini - e locomotiva diesel d’epoca D445.

La littorina
A seguire, la domenica successiva 24 settembre, si partirà da Siracusa e si punterà su Ragusa per la “Festa dei Formaggi Iblei”, con un convoglio simile a quello precedente. La scoperta della costa ovest dell’isola si potrà fare, invece, l’8 ottobre: in programma “Treni tra apollineo e dionisiaco” da Trapani a Petrosino per i “Presidi Slow Food della provincia di Trapani”. Ci si sposterà con le automotrici ALn668 serie 3000, le famose littorine degli anni Sessanta. La stessa domenica si potrà salire sul “Treno dei grani antichi” - andare da Palermo a San Cataldo - per la “Sagra della ciambella e dei grani antichi siciliani”: e saranno carrozze “Centoporte” e locomotiva elettrica d’epoca E646. Confermato, si sale in carrozza e non si vorrebbe più scendere: per i biglietti valgono tutti i canali messi a disposizione da Trenitalia.



L’esperienza
Una trovata che vale un brand, garantisce l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo: «Si chiama turismo esperenziale. Funziona e noi abbiamo soddisfatto una domanda ben precisa e cioè di chi vuole assaporare i gusti della nostra terra e visitare luoghi di preziosa bellezza». È già oltre, altro che slow: «I treni storici percorrono territori che sono siti Unesco, e poi il 2017 è l’anno internazionale del turismo sostenibile; la Sicilia si è rivelata la Regione che ha investito di più in questa direzione». Salire sui “Treni del vino e del gusto” per credere. Buon viaggio.



Nel regno della ceramica
Caltagirone, in provincia di Catania, è un centro agricolo famoso per la produzione della ceramica, attività sviluppata nei secoli a partire dai tempi della Magna Grecia. Il centro storico è stato insignito del titolo di Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 2002, insieme alla Val di Noto.

Nella città del sale

Trapani, la Città del Sale e della Vela, ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all’estrazione e al commercio del sale, sfruttando la sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l’odierna Erice), sul monte che sovrasta Trapani. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico