A un certo punto, nella vita di ognuno, arriva quella voglia di allontanarsi dal mondo caotico e stressante della città, intrappolato nella routine quotidiana, per perdersi...
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Mal d’Africa
Safari è negli anni diventato sinonimo di Africa perché è qui che la natura mostra il suo volto più incontaminato e selvaggio. E sebbene vi siano altre mete nel mondo in cui sia possibile fare safari di tutto rispetto, quelli africani restano sempre il top perché sono in grado di mostrarvi una fauna e una flora davvero uniche. Ci sono però dei consigli pratici da tenere a mente quando si decide di partire alla volta del continente nero per osservare gli animali nel loro habitat naturale. Innanzitutto, non aspettatevi di vedere tutto già alla prima uscita: i parchi africani sono molto vasti e gli animali sono decisamente bravi a mimetizzarsi e a eludere lo sguardo dell’uomo. Le immagini di National Geographic sono frutto di mesi di lavoro e anche voi dovrete avere pazienza. Altra cosa fondamentale è ricordare che ci si trova in una specie di tempio naturalistico e il rispetto per l’ambiente che vi circonda è essenziale. Quanto al dress code, sarebbero da evitare colori accesi come giallo, rosso, blu, bianco e fuxia, mentre sono perfetti i colori neutri, che meglio si camuffano con l’ambiente.
Safari nel mondo
Sebbene la maggior parte dei safari si trovino in Africa, tra Kenya, Nairobi, Tanzania, Uganda, Zambia, Botswana, Namibia e Sud Africa, anche l’Asia e l’America si difendono bene. La Malesia, ad esempio, è famosa per la sua ricchezza di foreste, di specie vegetali e di animali. È la meta più ambita dagli appassionati di birdwatching, che qui possono ammirare gli uccelli più colorati al mondo.
Potrete visitare il Kinabatangan, un fiume dove sarà possibile osservare la biodiversità presente nel Borneo e anche i primati più noti, come i macachi, le famose scimmie nasiche e gli orangutan. E come trascurare l’idea di un safari alle Galapagos, anche note come le Isole incantate, un luogo popolato di animali selvaggi e ricco di scenari dal sapore preistorico. Letteralmente isolato dalla terra ferma, questo arcipelago ha ispirato a Charles Darwin la sua teoria dell’evoluzione, quindi potete immaginare la varietà di flora e fauna che viene ospitata. Qui potrete ammirare le tartarughe giganti, leoni marini, le sule dalle zampe azzurre, le iguane, i fenicotteri rosa e i Pinzon de Darwin, appellativo utilizzato per identificare ben quattordici specie di uccelli, scoperti da Darwin in persona, a causa delle differenze che riportano nel loro becco. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico