Paesaggi nordici, delizie e grande pittura: l'arte del viaggio nelle Fiandre

Paesaggi nordici, delizie e grande pittura: l'arte del viaggio nelle Fiandre
Fra paesaggi nordici, pittura fiamminga e una cultura gastronomica tutta da scoprire, le Fiandre attirano sempre più turisti, soprattutto italiani. Il terreno quasi...

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Fra paesaggi nordici, pittura fiamminga e una cultura gastronomica tutta da scoprire, le Fiandre attirano sempre più turisti, soprattutto italiani. Il terreno quasi completamente piatto e il giusto equilibrio fra cittadine medio-piccole e begli scorci di campagna, le rendono particolarmente adatte a essere percorse in bici. Pedalando nelle Fiandre, una delle tre regioni del Belgio, si costeggiano fiumi e canali, lungo i quali è possibile penetrare nelle città d’arte, fra vicoli che si aprono improvvisamente in grandi piazze. La silenziosa bici è anche il mezzo migliore per visitare con rispetto alcune zone tipiche delle cittadine belghe: i beghinaggi, quartieri un tempo usati da donne sole (vedove o senza famiglia) riunite in comunità religiose pur senza prendere i voti. Gli amanti dell’arte poi potranno ritrovare in alcuni case le atmosfere dipinte dai grandi maestri fiamminghi.




Le coordinate
Bruges è forse la città più famosa delle Fiandre: nota come la “Venezia del Nord”, ha un centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. È racchiuso tra due rami di un canale, attraversato il quale sembra di tornare indietro nel tempo. A meno di 40 chilometri a sud-est - una distanza facilmente percorribile in bici - si trova invece Gand, la città natale dell’imperatore Carlo V: le graziose case dei mercanti che si specchiano nell’acqua costituiscono un interessante contrasto con la massiccia maestosità del Gravensteen, il castello dei conti.
E poi c’è l’arte che qui confonde tutto, realtà e rappresentazione. Una buona premessa per agganciare il progetto “Anversa Barocca 2018. Rubens Inspires”: un susseguirsi di mostre, performance artistiche ed eventi temporanei con cui la città, in bilico tra gli splendori del passato, i capolavori dell’arte e la creatività contemporanea, sublima il suo Dna barocco con un dialogo a distanza tra il suo cittadino più illustre, Pieter Paul Rubens, e i grandi nomi di artisti contemporanei. “Anversa Barocca 2018” è il primo dei tre festival che fanno parte del piano triennale “Flemish Masters 2018-2020”. Il progetto si focalizza sulla vita e l’eredità, oltre che di Rubens e della sua città Anversa, di due dei maggiori esponenti dell’arte fiamminga attivi tra il XV e il XVII secolo: Bruegel il Vecchio tra Bruxelles e Anversa e Jan Van Eyck tra Gand e Bruges.

L’autoritratto

Ad aprire il calendario sarà la Rubenshuis, casa-museo di Rubens, con la mostra “Rubens’ Return” (1° giugno-2 settembre), il ritorno a casa dell’autoritratto del Maestro dopo il restauro. Ad aspettarlo, nuove acquisizioni di opere di Rubens, dei suoi maestri e dei suoi allievi, tra cui un Tintoretto, e un giardino interno tornato ad antico splendore. Nelle stesse date, il Mas - Museum aan de Stroom ospiterà la primissima grande retrospettiva dedicata a Michaelina Wautier, talento artistico femminile del ‘600 nota per la produzione di dipinti su larga scala, per i suoi audaci soggetti e la sua tecnica pittorica. Sempre al Mas Museum, immagini e installazioni (dal 1° giugno al 31 ottobre 2018) dell’artista Athos Burez, chiamato a interpretare in chiave contemporanea i diversi generi dell’arte barocca. L’arte del viaggio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico