Dopo una primavera da caldo record e poche piogge il rischio è la siccità

Dopo una primavera da caldo record e poche piogge il rischio è la siccità
La primavera 2017 è la seconda più calda del pianeta a livello climatologico da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1880 secondo la Nasa dalla quale arriva...

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La primavera 2017 è la seconda più calda del pianeta a livello climatologico da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1880 secondo la Nasa dalla quale arriva dunque la conferma di una percezione diffusa tra i cittadini. È quanto emerge da una elaborazione Coldiretti sulla base dati divulgati dalla Nasa Goddard Institute for Space Studies (GISS), proprio in occasione della Giornata Mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità promossa dall’Onu, che dimostrano la tendenza al surriscaldamento del pianeta. Il 2017, sottolinea la Coldiretti, si è aperto infatti con il mese di gennaio che si è classificato a livello globale come il terzo più caldo dall’inizio delle rilevazioni con febbraio, marzo aprile e maggio che si sono invece classificati tutti al secondo posto. Nel maggio 2017 la temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani è stata inferiore solo a quella del 2016 su un valore di ben 0,88 gradi Celsius superiore alla media di riferimento del 1951 -1980. È la conferma della tendenza al surriscaldamento del pianeta dopo che le temperature annuali hanno fatto segnare per cinque volte il record nel ventunesimo secolo (2005, 2010, 2014 e 2015 e 2016) secondo la banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre. La situazione, continua la Coldiretti, è difficile anche in Italia con il 2015 che si era posizionato come l’anno più bollente della storia. A far registrare valori di temperatura primaverili superiori alla media sono stati l’Africa, buona parte del Nord America e l’Europa come in Italia dove si è registrata a livello nazionale secondo il Cnr la seconda primavera più calda dal 1800 ad oggi, con un’anomalia di +1,9 gradi e la terza più asciutta con un deficit di quasi il 50% rispetto al periodo 1971-2000.
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Corriere Adriatico