Colpi di calore in agguato mentre la prima ondata di afa sta per arroventare l’Italia. Secondo le stime, quasi un quarto delle persone che arrivano in pronto soccorso...
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I campanelli d’allarme
Ma quali sono i campanelli d’allarme di fronte ai quali correre ai ripari? «Il colpo di calore, o ipertermia - spiega Marco Bordonali, direttore del Pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica - si manifesta con un quadro progressivo inizialmente caratterizzato da confusione mentale, crampi muscolari, nausea e vomito. In questo stadio la sudorazione copiosa cerca di eliminare il calore in eccesso, ma quando questo meccanismo di compensazione non è sufficiente si instaura il colpo di calore vero e proprio. La temperatura corporea può salire fino a 39-40 gradi e il quadro neurologico diventa progressivamente più severo. Si possono evidenziare agitazione, aggressività, cefalea che il paziente descrive insopportabile, perdita di coscienza e diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla disidratazione. Sopra i 40 gradi la situazione può degenerare in coma per iniziale danno cerebrale, e sopra i 41 inizia il processo di morte cerebrale che diventa irreversibile per temperature interne sopra i 45 gradi».
L’arrossamento della cute
Quando arriva il colpo di calore, insegna ancora l’esperto, «a livello della cute si assiste a un iniziale arrossamento per dilatazione dei capillari che cercano di portare più calore verso la pelle». Successivamente, «in caso di non intervento, l’abbassamento della pressione a seguito della disidratazione provoca un sequestro di sangue verso gli organi interni e la cute diviene pallida o cianotica. In questa fase si associa il senso di freddo e brivido». «Il colpo di calore - avverte Bordonali - è sempre una condizione di emergenza che richiede un intervento immediato e un rapido ricorso alle cure ospedaliere». Ma in attesa del soccorsi o di arrivare alla struttura più vicina, «chiunque può e deve in ogni caso fare il necessario per iniziare il trattamento già sul luogo dell’evento».
Le mosse salvavita
Sono cinque le le mosse salvavita. In primo luogo portare immediatamente la persona colta dal malore all’ombra, e se possibile in un luogo fresco; in secondo luogo rimuovere i vestiti e mettere in atto le misure per abbassare il più possibile la temperatura corporea. Può essere utile, ad esempio, avvolgere il corpo in asciugamani imbevuti in acqua fredda e applicare del ghiaccio a livello della testa, della nuca, del torso, dell’inguine, avendo cura di non posizionare il ghiaccio direttamente sulla pelle, ma interponendo dei sacchetti di plastica avvolti in panni o fazzoletti. In queste fasi - è il terzo consiglio - controllare periodicamente la temperatura, per monitorare l’efficacia di quanto messo in atto. Se la persona è cosciente, infine, è importante cercare di reidratarla con acqua. In tutte le fasi - è la quinta mossa - va tenuta sotto controllo la frequenza cardiaca, per essere pronti a eseguire la rianimazione cardio-polmonare in caso di arresto.
Le reidratazione resta fondamentale ma serve l’allenamento
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale affinché si possa godere dei privilegi della bella stagione senza esser vittime di colpi di calore. Ecco gli accorgimenti utili per prevenirli. Durante una prolungata esposizione al sole si devono sempre evitare il surriscaldamento e la disidratazione. L’abbigliamento deve essere leggero, i vestiti ampi per facilitare la traspirazione cutanea ed è sempre utile indossare un cappello per riparare la testa. Vanno evitati gli sforzi fisici nelle ore più calde e gli spazi ristretti e affollati. Non bisogna rimanere in auto esposte al sole per lunghi periodi. In caso si debba rimanere all’aperto in luoghi assolati, è fondamentale idratare l’organismo per compensare i liquidi persi con la sudorazione evitando alcol e caffè. È consigliabile allenare il fisico a rimanere in determinate condizioni ambientali allungandone man mano la permanenza, perché il rischio di colpo di calore è correlato all’abitudine che si ha a essere esposti a una determinata temperatura.
I colpi di calore Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico