Ortica, canapa oppure una vela Al Modartech il fashion è sostenibile

Ortica, canapa oppure una vela Al Modartech il fashion è sostenibile
Ortica, lino, canapa, cotone biologico, rafia, ma anche denim riciclato, zip nickel free, tele ricavate da vele da barca e materiali di recupero: queste e altre le materie prime...

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Ortica, lino, canapa, cotone biologico, rafia, ma anche denim riciclato, zip nickel free, tele ricavate da vele da barca e materiali di recupero: queste e altre le materie prime su cui gli studenti dell’Istituto Modartech, scuola di alta specializzazione di Pontedera, hanno lavorato per creare abiti e accessori. I lavori realizzati durante i corsi in design e progettazione della moda, fashion technology, modellista cad abbigliamento, web & graphic design presentati nell’appuntamento con il Modartech Fashion Show, l’evento di fine anno durante il quale le creazioni dei giovani talenti sfilano in passerella e sono protagonisti di shooting fotografici fin dal pomeriggio. ‘Sustainable Vision’ è il tema e il filo conduttore che ha guidato gli studenti nella realizzazione dei progetti.




A tutto bio
Così la felpa è tessuta in canapa e cotone bio, nel progetto sviluppato dagli studenti del 2° anno del corso in design e progettazione della moda in collaborazione con il corso di web & graphic design, mentre lo zaino, la borsa a secchiello e la pochette sono ricavati da vele dismesse dalle imbarcazioni non ricolorate o sovratinte in modo da non avere impatto ambientale, completate da corde grezze, tracolle e ganci leftover di produzione. Sulla scia della storica mostra del Met di New York, dedicata quest’anno alla rivoluzionaria designer di Comme des Garçons Rei Kawakubo, gli studenti del corso in fashion technology hanno pensato a un loro personale tributo, creando una linea ad alto impatto scenografico: gli abiti sono architetture visionarie realizzate con tessuti sostenibili, quali cotone, ortica, canapa, bamboo biologici e da fornitori a Km zero, in colori neutro e nero, così da esaltarne le forme. A partire dal concetto delle 7R (Ripensa, Reinventa, Riduci, Riusa, Ripara, Recupera, Ricicla), le studentesse del 3° anno del corso in design e progettazione della moda e del corso fashion design job master hanno dato vita a una propria collezione.



Manualità e territorio la nuova sfida fashion

Gli studenti si sono concentrati su tessuti, materiali e abilità professionali particolari: l’espressione della manualità e del territorio è stata così valorizzata da cuciture fatte a mano, capi in pelle conciata al vegetale, tessuti biologici, materiale di seconda mano e scarti di produzione che normalmente vengono conferiti in discarica, rivisti in chiave fashion. Nella realizzazione di alcuni capi in pelle hanno collaborato anche gli studenti del progetto Fare Moda, figure specialistiche nell’ambito della produzione di capi di abbigliamento in tessuto e pelle. Focus anche sull’installazione statica di creazioni realizzate dal corso Modellista Cad Abbigliamento. La classica camicia in popeline di cotone è reinterpretata, esaltando la costruzione del capo: ruches, maniche scultura, inserti di cravatta, lavorazione origami fanno di ogni capo un’opera d’arte contemporanea. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico