Non solo vino: olive all'ascolana e grande olio, la forza della qualità

Non solo vino: olive all'ascolana e grande olio, la forza della qualità
«Pensare alle olive autoctone e ai prodotti che ne derivano come a uno dei grandi brand delle Marche». La proposta è del presidente della camera di commercio di...

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«Pensare alle olive autoctone e ai prodotti che ne derivano come a uno dei grandi brand delle Marche». La proposta è del presidente della camera di commercio di Ascoli Piceno, Gino Sabatini, e si basa su una considerazione semplice: «La corretta alimentazione, la scelta di cibi e condimenti di qualità, possibilmente anche biologici, ormai fa parte del vivere quotidiano di ogni persona e nella nostra regione abbiamo una straordinaria presenza di oro verde, da valorizzare anche fuori dai confini nazionali».


Tra olivi e olive
Olivi e olive, dunque, protagonisti all’interno del Sol&Agrifood, «nella convinzione che le Marche possano raccontare delle storie di successo legate anche ai prodotti dell’olivicoltura e, soprattutto, farli degustare a una platea internazionale, difficile da raggiungere in modo diverso». Da qui la scelta dell’ente camerale piceno di fare sinergia con la Regione «per dare visibilità alle qualità autoctone e ai piccoli coltivatori, che fanno un prodotto di qualità straordinaria e che faticherebbero da soli a promuoverlo». Non è un caso, dunque, se la camera di commercio di Ascoli Piceno, unica tra le attuali cinque delle Marche, è arrivata alla terza partecipazione consecutiva alla kermesse di Verona. «Una presenza che ha comportato un impegno economico, organizzativo e professionale importante per la camera picena – ha sottolineato il segretario generale, Fabrizio Schiavoni -, ma è anche una prova generale del ruolo regionale che dovrà svolgere per la promozione dei prodotti di tutta la regione».

Un’azione comune

Nell’operazione Vinitaly, l’ente ha coinvolto anche le associazioni di impresa del settore e le altre istituzioni, per fare raccordo e scambio di buone pratiche tra pubblico e privati, in modo da sviluppare eventi sistemici e completi e dare voce a tutte le istanze che provengono dai territori. Ma Sabatini guarda oltre l’evento fieristico: «Dobbiamo abituarci tutti a ragionare in chiave regionale, mettendo da parte le piccole logiche localistiche - spiega - per valorizzare al massimo le risorse disponibili, che non sono infinite, e preparandoci anche a realizzare quel processo di riforma che farà nascere nel 2019 la camera di commercio delle Marche e tre aziende speciali ad essa collegate, una delle quali avrà sede ad Ascoli Piceno e sarà esclusivamente focalizzata proprio sulla valorizzazione dell’agroalimentare». Nella testa del presidente, «prodotti e territori stanno insieme e si valorizzano reciprocamente e in modo organico». «Anzi, proprio tutta la produzione che generano gli olivi delle Marche - conclude Sabatini - può essere da stimolo e traino per un’agricoltura moderna, consapevole e sempre più biologica: perché l’immagine di un agricoltore che ha le mani sporche di terra, come quella di un olivo ricurvo sono uno splendido manifesto sia di una regione che fa dell’ambiente e del lavoro artigianale i suoi punti di forza, che di un settore capace di riprendersi un posto importante nell’economia dell’economia marchigiana». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico