Un vino cullato dalle onde, il cui affinamento avviene sott’acqua, con l’armonico massaggio delle maree e il particolare microclima di luce, pressione e temperatura...
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L’idea
Nel 2010, nell’arcipelago delle Aaland, fra Svezia e Finlandia, avviene il ritrovamento di una nave affondata intorno al 1880, a bordo della quale i sommozzatori trovano bottiglie di un liquido che pare vino: è Champagne con il logo Vcp - Veuve Clicquot Ponsardin. Protette come fossero reliquie, le bottiglie vengono sottoposte a esami, analisi ed esperimenti di ogni tipo, finché nel maggio del 2012, a seguito di un’esclusiva degustazione, si manifesta lo stupefacente risultato: del perlage, cioè delle bollicine, la traccia è quasi impercettibile, ma il vino è integro. Questo grazie sicuramente agli alti standard di lavorazione già allora praticati, ma soprattutto per le condizioni, che solo il fondo del mare può garantire: il silenzio, l’assenza di luce, la temperatura costante e il moto ondoso che insieme danno corpo ad un “affinamento naturale”. Inizia qui la ricerca che ispira i fondatori de La Cantina nel Mare Marcello Fornari, Fabio Lacchini e Massimo Randi e che affascina Danilo Frattini nell’investire in questo progetto, alimentandolo e supportandolo con pari entusiasmo all’interno di “Terr&Mare”, brand che valorizza solo eccellenze “Food&Beverage” del made in Italy, all’interno dell’azienda pesarese Tradeway. «Ho seguito e sostenuto fin dall’inizio questo progetto - racconta Danilo Frattini - e quando ha cominciato a proporsi ad un pubblico più ampio l’ho supportato a 360° fino a prendere in gestione l’intera attività. È da sottolineare anche l’idea di riscoprire vitigni antichi pregiati come il Famoso e il Longanesi, reinnestarli e ricominciarne la produzione affidandone l’affinamento a questo particolare processo marino che ne esalta le qualità già di altissimo livello».
La scelta dei vini
La selezione di vitigni autoctoni e antichi, quasi estinti, quali Famoso e Longanesi hanno dato lustro a questo singolare progetto: l’imbottigliamento avviene in bottiglie certificate in camera iperbarica, prima di essere immerse nel mare, sigillate con gommalacca sul tappo per evitare infiltrazioni e fuoriuscite del vino, che vengono poi stivate nelle “pupitre”, ovvero le gabbie adatte ad essere immerse e agganciate ai filari di allevamento dei mitili, a 8 km dalla costa di Cesenatico. Le “pupitre” rimangono in mare per 6 mesi, cullate e massaggiate dal moto ondoso. Per la scelta dei nomi si è pensato di ricollegarsi ai nomi dei vini degli antichi romani, come se facessero parte dei ritrovamenti delle orcie di terracotta di cui Cesenatico, Adnovas al tempo dei romani, era zona di produzione. In questo villaggio, sulla via Poppilia, che collegava Rimini a Ravenna, sorgevano le “taberne di Cossuzio”, locande dove i viandanti riposavano i cavalli, alloggiavano e bevevano vino prodotto in zona: dal rosso corposo (Atrum), ai bianchi (Candidum) e ai rosati (Rosatum), fino al bianco aromatico (Apiciaie perché attirava le api). I vini de La Cantina nel Mare hanno nomi in romano antico: Atrum: rosso corposo da uve Longanesi Ravenna Igt; Candidum: bianco barricato da uve Famoso Ravenna Igt; Rosatum: vino Rosato metodo ancestrale da uve Famoso a fermentazione naturale; Adnovas: brut bianco Metodo Ancestrale da uve Famoso a fermentazione naturale, in onore alla città di Cesenatico.
Una scelta di turismo alternativo
Provare per credere: se il processo finora descritto suscita infinite curiosità, La Cantina nel Mare si può anche visitare. In collaborazione con le associazioni di categoria, durante la stagione estiva, vengono organizzate delle escursioni speciali. Su una barca, appositamente attrezzata di cucina, si può arrivare fino alla zona in cui sono stivate le gabbie e, con l’aiuto di istruttori “dive”, si può vivere l’avventura di un’immersione dedicata alla visita di questa Cantina, permettendo anche di prelevare qualche bottiglia di vino rosso e una quantità esauriente di cozze da cucinare e degustare una volta tornati sulla barca. Ad ogni partecipante è garantita anche una bottiglia nella sua confezione originale in legno, come ricordo e testimonianza di questa esperienza davvero curiosa. I vini della Cantina nel Mare sono venduti principalmente in prevendita con certificato di proprietà numerato, ancora prima di immergerli in acqua.
Con il vitigno Longanesi l’Atrum è un fuoriclasse
L’Atrum, ovvero il Burson, è un vino rosso corposo, vitigno Longanesi, di colore rubino intenso alla vista, limpido e consistente, è tra i prodotti più richiesti. I riconoscimenti olfattivi sono intensi e complessi e spaziano dai frutti di bosco in confetture, cacao e liquirizia che conducono ad un finale balsamico. Al gusto è dotato di apprezzabile morbidezza: caldo con tannini e note tostate ben levigate, equilibrate e armoniche, con finale persistente e vellutato.
Info Vitigno: 100% uve Longanesi Gradazione: 14,5% Temperatura di servizio: 16°-18° Costo in cantina: 89 euro
Azienda: Tradeway
piazzale Garibaldi 11, Pesaro tel. 0721638252 o 3384730038
info@terremare.it www.lacantinanelmare.com Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico