Il leader mondiale della moda Gucci annuncia che non utilizzerà più pellicce animali a partire dalla collezione Primavera-Estate 2018. La notizia è stata data...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’impegno a non usare pellicce animali avrà effetto a partire dalla stagione Primavera-Estate 2018 e così nelle collezioni Gucci non saranno mai più presenti pellicce di visone, volpe, zibellino, karakul (altrimenti noto come Swakara, agnello Persiano o Astrakhan), coniglio, opossum e così come di molti altri animali appositamente allevati o catturati. «Essere socialmente responsabili è uno dei valori fondamentali di Gucci e continueremo a cercare di fare di più per l’ambiente e gli animali - dichiara Marco Bizzarri, presidente e Ceo di Gucci - Con l’aiuto di Hsus (The Humane Society for The United States, ndr) e Lav, Gucci è entusiasta di compiere questo ulteriore passo e spera che possa contribuire a ispirare l’innovazione e diffondere consapevolezza, cambiando l’industria della moda del lusso in meglio».
Attraverso questa nuova fur-free policy, Gucci si unisce a molti dei principali marchi mondiali di moda e rivenditori (tra cui Armani, Hugo Boss, Stella McCartney, Yoox Net-a-Porter ed altri) elencati sul portale www.furfreeretailer.com. Per la Lav e The Humane Society for The United States (Hsus), «si tratta di un risultato epocale che senz’altro potrà ispirare altre firme della moda per lavorare insieme nel rispetto dell’ambiente e degli animali, anche in risposta ad istanze sempre più sentite dai cittadini».
Stile etico
«La decisione di Gucci cambierà radicalmente il futuro della moda - sottolinea Simone Pavesi, responsabile Lav Area Moda Animal Free - Il rispetto degli animali è sempre più radicato nei valori delle persone e i grandi nomi della moda stanno gradualmente attuando politiche di responsabilità sociale in questa direzione. Mentre la moda diventa sempre più etica, le catene di approvvigionamento che ruotano intorno agli animali saranno una cosa del passato». Ne è convinto anche PJ Smith, senior manager Politiche della moda per Hsus: «Con questo annuncio - dice - Gucci contribuirà a cambiare il modo in cui l’industria della moda del lusso considera gli animali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico