L'elezione del Presidente, Mangialardi: «Salvini imbarazzante, ora prevale la linea Pd»

Maurizio Mangialardi
Questa mattina si comincerà a votare alla nove, dopo una nottata di trattative ma soprattutto dopo una giornata delirante con la fuga in avanti di Salvini che non ha...

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Questa mattina si comincerà a votare alla nove, dopo una nottata di trattative ma soprattutto dopo una giornata delirante con la fuga in avanti di Salvini che non ha esitato ad umiliare la seconda carica dello Stato. E lo ha fatto dopo aver dimostrato un totale e assurdo disprezzo per figure come Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti, bruciate senza il minimo riguardo per inseguire il suo folle disegno di imporre al Quirinale una donna o un uomo di centrodestra. È stato imbarazzante vedere che la presidente del Senato Casellati non ha ottenuto nemmeno i voti che avrebbe potuto ricevere dal centrodestra, ma secondo me non è stato corretto nemmeno che lei continuasse a presiedere i lavori durante lo spoglio delle schede con la sua candidatura in corso di votazione. Ma tant’è. E in una giornata come quella vissuta ieri, tutto è possibile. Mentre scrivo e sono quasi le 22, siamo arrivati al punto che dopo l’autoschiaffo Salvini e il centrodestra hanno deciso finalmente di mettersi attorno al tavolo delle trattative con la volontà di trovare un nome condiviso. Anche se durante la conferenza stampa il leader della Lega ha ribadito la sua intenzione di battersi per una donna. Mah. Se avesse un po’ di dignità farebbe meglio a tacere in questo momento delicato e politicamente fallimentare per lui. Dopo la prima votazione nel centrodestra si incrociavano volti tesi, probabilmente la carta Casellati non ha convinto mai veramente. Nella seconda chiama il Pd ha deciso per la scheda bianca: gran parte di noi l’ha fatto ma qualcuno ha votato per Mattarella come i Cinque Stelle. L’ex presidente inevitabilmente sarà nella rosa al tavolo delle trattative, assieme a Draghi, Belloni e Cartabia anche se queste due ultime candidature appaiono più deboli. Io per oggi spero si arrivi alla convergenza per chiudere le trattative e chiudere la partita. Sempre che Salvini non metta in campo qualche altra operazione scomposta, cosa che adesso forse non glielo permetterebbero nemmeno gli alleati. Il metodo serio, rigoroso e istituzionale indicato dal segretario del Partito democratico Enrico Letta si è dimostrato l’unico in grado di consentire la nomina di un Presidente della Repubblica espressione di tutti gli italiani.

*capogruppo Pd Regione Marche
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Corriere Adriatico