Allarme per la violenza del giovane con il machete. Interrogazione alla Camera di Paolini: «Pattuglie con un solo agente»

URBINO - La comunità di Canavaccio si interroga sul grave episodio di violenza con il machete compiuto da un 28enne mercoledì sera e per l’ennesima...

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URBINO - La comunità di Canavaccio si interroga sul grave episodio di violenza con il machete compiuto da un 28enne mercoledì sera e per l’ennesima disavventura occorsa ad Alessandro Scotta, gestore del ristorante pizzeria la “Casa dei Cuochi”, stanco di rimboccarsi le maniche dopo aver subito, in 16 anni di gestione, spaccate, furti e vandalismi.

 

Per ultimi appunto due pugni in volto e i danni al suo locale da parte del giovane che armato di machete e in uno stato di alterazione ha minacciato tante persone danneggiando al ristorante pizzeria due auto e una moto.


«Mi sono confrontato con il comandante dei carabinieri per valutare cosa si sta facendo – ha dichiarato il sindaco Maurizio Gambini – e affrontare seriamente il caso. Posso dire che nessun trattamento sanitario obbligatorio è stato firmato mercoledì sera. Credo che quello del giovane sia stato un ricovero volontario e che il 28enne sia tuttora assistito a psichiatria in ospedale».


C’è allarme tra i residenti di Canavaccio. «Non serve solo ed unicamente mettersi con le pattuglie, carabinieri e polizia stradale, al bordo della provinciale per multare gli automobilisti indisciplinati – si è sfogato un commerciante del centro commerciale della frazione –. Chi di dovere deve sapere a chiare lettere che la nostra comunità ha toccato con mano un fatto di cronaca di incredibile delirio umano che poteva concludersi tragicamente. Un fatto inaudito e non una barzelletta. E’ venuto il momento che le pattuglie delle forze dell’ordine tornino a controllare, in profondità, il territorio soprattutto durante la sera e la notte. Abbiamo diritto alla tranquillità nostra e dei nostri cari. Mancano uomini? Si facciano sentire le istituzioni». 

Il primo a intervenire è il deputato della Lega Luca Rodolfo Paolini che annuncia un’interrogazione al Ministro dell’interno. A parte la segnalazione di carenze della normativa per chi soffre di disagio psichico sotto il profilo della sicurezza, Paolini propone una soluzione immediata per la copertura del territorio da parte delle forze dell’ordine.

«Se facessimo come negli Usa o in Gran Bratagna - scrive - dove le pattuglie sono costituite da un solo uomo? A parità di personale si potrebbe raddoppiare, da domattina, il presidio del territorio. Un solo uomo, con body cam, una pistola taser (con scarica elettrica per neutralizzare le persone pericolose, ndr), e video collegato con la centrale, tamponerebbe molte situazioni critiche, fermo restando che dovrebbe essere sempre disponibile una aliquota di personale di rinforzo per inviare un supporto se necessario». 

 

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Corriere Adriatico