Fano, accusato di aver palpeggiato la figlia: a processo per violenza sessuale

Fano, accusato di aver palpeggiato la figlia: a processo per violenza sessuale
PESARO - Accusato di aver palpeggiato la figlia. Si apre il processo davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Alla sbarra un 46enne fanese accusato di violenza sessuale...

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PESARO - Accusato di aver palpeggiato la figlia. Si apre il processo davanti al collegio del tribunale di Pesaro. Alla sbarra un 46enne fanese accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia ancora minorenne. 

 


Gli episodi contestati sono tre. In una prima occasione, completamente ubriaco, avrebbe visto in casa la figlia con degli amici e amiche impegnati in una cena casalinga. Si sarebbe avvicinato e avrebbe palpeggiato i seni e il sedere della figlia e di una sua amica. Avrebbe anche tentato di baciarla in bocca, ma la 16enne aveva reagito con forza e urlando al padre di non provare a toccarla. 
In un’altra occasione l’uomo si sarebbe avvicinato alla figlia che era sul divano tentando di baciarle il seno dopo averlo palpeggiato. Anche in questo caso la ragazzina aveva allontanato il padre immediatamente. Infine un terzo episodio in cui avrebbe attinto la figlia da dietro per toccarle i seni e i glutei. Il tutto in presenza della madre. Oltre ai toccamenti, il clima in casa era invivibile. La ragazzina aveva maturato un sentimento di profonda repulsione verso il padre per quei gesti. Ma lui avrebbe anche sminuito lei e la moglie con epiteti come «Putt…, zoccole».

La denuncia


E ancora: «Fate le valigie e andatevene». Madre e figlia hanno detto basta e hanno raccontato tutto alle forze dell’ordine. Il caso è finito sul tavolo della procura che tramite la pm Silvia Cecchi ha aperto una indagine che ha fatto finire il 46enne sul banco degli imputati con l’accusa di violenza sessuale aggravata dal fatto di averla commessa nell’alveo di un rapporto di parentela e dalla minore età della ragazza. Inoltre è contestata anche l’aggravante di aver commesso il fatto nella condizione di ubriachezza molto frequente. 


A settembre del 2021 il Gip aveva anche applicato la misura cautelare di divieto di avvicinamento da parte del padre verso la parte offese. Ieri sono stati ammessi i testi, il processo entrerà nel vivo nelle prossime settimane. L’imputato è difeso dall’avvocato Marco Defendini mentre madre e figlia si sono costituite parte civile tramite l’avvocato Carmine Maione che ha chiesto come risarcimento la somma di 50 mila euro.

 

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Corriere Adriatico