FANO - «La gestione di un territorio non può essere condotta a danno degli interessi di chiunque sia coinvolto». E’ il nuovo avviso che il comitato Tutela...
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Nemmeno dunque nominata la Profilglass, che per esigenze di ampliamento si è resa promotrice del progetto riguardante un’area da 8.000 metri quadri, già esaminato in sede di conferenza dei servizi e che potrebbe incassare presto il via libera. Un intervento che preluderebbe alla creazione di centinaia di posti di lavoro e che senza incidere sui volumi, modificherebbe anche l’assetto viario e idraulico della zona, portando in dote al Comune «opere di interesse pubblico che avrebbe fatto fatica a realizzare» aveva commentato l’assessore all’urbanistica Paolini.
Il fatto che l’intervento venga «dato per realizzato» con pagine a pagamento che per il Comitato «trasmettono all’opinione pubblica un messaggio discutibile», eliminando dalla prospettiva il Rio Secco e piazzando «capannoni industriali al posto di parte di via VIII Strada», non piace nemmeno un po’. Piace però ancora meno che Seri abbia disatteso l’impegno «di consultare gli abitanti».
Tutt’altra considerazione sarebbe stata invece mostrata verso «la proposta per affrontare le problematiche della zona industriale» che nel luglio 2015 il comitato ha recapitato anche ai gruppi consiliari e che è «ancora in attesa di risposte concrete, leggibili e trasparenti».
E non ha avuto più fortuna la richiesta del febbraio 2017 «di conoscere le cause, i materiali e le quantità combuste, nonché le temperature raggiunte» negli incendi del 2015 e del 2016. Risposte che però potrebbero venire in coda «ai procedimenti in corso presso i Tribunali per accertare la regolarità delle azioni intraprese finora nella zona industriale». Nell’appellarsi a «correttezza amministrativa e rappresentazione di tutti i legittimi interessi», il comitato agita anche lo spettro di «danno erariale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico