Tre pesaresi dicono no al vaccino anti covid, il giudice dà ragione: avevano fatto ricorso contro la sanzione da 100 euro

Tre pesaresi dicono no al vaccino anti covid, il giudice dà ragione
PESARO Multati perché non avevano adempiuto all’obbligo vaccinale per il covid. Ma il giudice di pace accoglie il ricorso. E’ la storia di tre pesaresi che non...

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PESARO Multati perché non avevano adempiuto all’obbligo vaccinale per il covid. Ma il giudice di pace accoglie il ricorso. E’ la storia di tre pesaresi che non accettavano il pagamento della sanzione e si sono rivolti all’avvocatessa Pia Perricci per avanzare il ricorso. I vari decreti dell’epoca prevedevano l’obbligo vaccinale per insegnanti, figure sanitarie, over 50. E i tre pesaresi in questione appartengono proprio a queste categorie.  Non si erano voluti vaccinare, ma la cosa non era passata inosservata perché erano scattate sospensioni dal lavoro e segnalazioni. «L’agenzia delle Entrate, su delega del Ministero della Salute, aveva inviato la cartella di pagamento di 100 euro per non aver ottemperato all’obbligo – spiega l’avvocatessa Pia Perricci – ma questa sanzione, per effetto della legge 119 del 2022 era stata sospesa fino al giugno 2024. Per questo abbiamo avanzato il ricorso perché non ritenevamo legittima la pretesa dell’Agenzia delle Entrate». La stessa Agenzia aveva sottolineato che nonostante fossero arrivate le cartelle nessuno doveva pagare la multa. La sanzione da 100 euro è congelata fino al 1 luglio 2023. Salvo ulteriori proroghe o cancellazioni. Ma le lettere erano arrivate, così sono partiti i ricorsi. Il giudice di Pace ha accolto il ricorso e i tre pesaresi non dovranno versare la somma richiesta. «Siamo molto soddisfatti – spiega l’avvocato Perricci – Una vittoria importante, le motivazioni partono proprio dal fatto che c’è stata una sospensione e dunque il fatto che non dovevano essere inoltrate le cartelle di pagamento». Il giudice precisa anche «la totale incertezza» rispetto al mantenimento in vigore della sanzione una volta scadute le proroghe. Non è un caso isolato. «C’è chi invece ha pagato, ma al momento sto seguendo circa altri 10 ricorsi di pesaresi che non ritenevano giusto il corrispettivo della multa».

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Corriere Adriatico