Urbino, Sgarbi invita Toni Negri Il Pd: «Provoca cercando visibilità»

Urbino, Sgarbi invita Toni Negri Il Pd: «Provoca cercando visibilità»
URBINO - Vittorio Sgarbi invita il “cattivo maestro” Toni Negri a Urbino. Il Pd reagisce con veemenza: «Una provocazione per avere visibilità...

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URBINO - Vittorio Sgarbi invita il “cattivo maestro” Toni Negri a Urbino. Il Pd reagisce con veemenza: «Una provocazione per avere visibilità personale». Il sindaco Maurizio Gambini invece non è stato messo al corrente dell’invito destinato a far discutere e dunque al momento preferisce «non commentare».

I media hanno riportato in questi giorni la polemica tra l’assessore alla Rivoluzione di Urbino, direttore del festival Babele a Padova e il sindaco padovano della Lega Massimo Bitonci.  Sgarbi ha invitato uno dei fondatori di Potere Operaio, condannato a 12 anni per associazione sovversiva e concorso morale alla tentata rapina di Argelato in cui fu assassinato un carabiniere, alla kermesse culturale padovana. Una volta ricevuto lo “stop” del primo cittadino padovano, l’attenzione del noto critico d’arte si è rivolta altrove. E precisamente nei due Comuni in cui è assessore: Urbino e Cosenza. «Adesso che il caso si è posto e che il mio divertimento era quello di giocare sulla contrapposizione tra due nomi e pensieri politicamente scorretti e contrapposti di due ‘Negri’ a confronto (l’altro era il vescovo di Ferrara monsignor Luigi Negri ndr) - scrive Vittorio Sgarbi sulla sua pagina Facebook come riportato dall’agenzia di stampa Dire - la paradossale situazione mi impone nella pienezza dei miei poteri, non a Padova, di programmare l’incontro in un Comune limitrofo. E, in ogni caso, come assessore alla Rivoluzione a Urbino e alla Cultura a Cosenza, due amministrazioni libere e non di centrosinistra, di invitarli a raccontare la loro esperienza in una ‘eccentrica’ Babele. Il non invito a Padova, pertanto, potrà generarne tre». Dal Pd la reazione non tarda ad arrivare: «Sgarbi al di là delle provocazioni non ha portato nulla a Urbino – premette in proposito il consigliere comunale Federico Scaramucci – Siamo dinanzi alla sua solita provocazione utile solo per ottenere visibilità personale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico