Micaela Vitri all'attacco: «Il progetto della maxi discarica non rispetta la legge regionale»

La zona dove dovrebbe sorgere la nuova discarica
PETRIANO  - Il progetto della discarica di Riceci a Ponte Armellina, nel comune di Petriano, pubblicato dalla Provincia, ha generato non solo un movimento di carte bollate da...

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PETRIANO  - Il progetto della discarica di Riceci a Ponte Armellina, nel comune di Petriano, pubblicato dalla Provincia, ha generato non solo un movimento di carte bollate da parte dell’ufficio legale e legislativo di Europa Verde, ma anche un ordine del giorno dell’ufficio legale del Comune di Petriano che, presentato in consiglio comunale, ha sancito «L’inopportunità di questa pianificazione». 


Il quadro generale


«Quello di Petriano – spiega la consigliera regionale Micaela Vitri - è già il secondo caso in pochi mesi. Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sono apparse come funghi alcune proposte a iniziativa privata per l’acquisto di terreni, vicini a zone di alto profilo paesaggistico e naturale, per realizzare siti di stoccaggio e smaltimento rifiuti non pericolosi. Lo scorso giugno io stessa avevo presentato un’interrogazione in consiglio regionale riguardo all’ipotesi di un deposito rifiuti fra Macerata Feltria e Monte Grimano Terme». 


Anche a Gallo di Petriano sembrerebbe la stessa situazione. «Alcuni proprietari sarebbero stati contattati per la vendita di terreni, su cui realizzare un deposito smaltimento rifiuti speciali non pericolosi. Il sito, segnalato da alcuni cittadini, sarebbe vicino a un’area di “Rete Natura 2000” e, addirittura, si troverebbe a meno di 2 chilometri dall’abitato di Gallo di Petriano. Ma bisogna ricordare che il progetto di una discarica nella bellissima collina Riceci a Gallo di Petriano è contro la legge regionale, che impone per gli impianti di smaltimento una distanza minima di 2 chilometri dai centri abitati. Non solo, mi risulta che in quella zona ci siano anche vincoli ambientali e rischio di dissesto idrogeologico. Per questo presenterò una mozione in consiglio regionale per esprimere la totale contrarietà al progetto. 


Destra ambigua


«Mi auguro che questa volta l’assessore Stefano Aguzzi e tutta la maggioranza di Acquaroli votino l’atto uscendo dall’ambiguità». Solo un mese fa, infatti, nella seduta 101 del 21 febbraio, si è discussa una mozione dei 5 Stelle per ridefinire i criteri riguardanti i siti per nuovi impianti. «Si chiedeva – insiste Vitri - di aumentare l’attuale distanza di rispetto dai luoghi abitati oltre i due chilometri sia per le discariche, sia per i depositi, prevista dalla normativa. Perché i consiglieri di destra si sono espressi contrariamente? Purtroppo, se la Regione non prende posizione continueremo a vivere in una giungla di richieste, che mette in difficoltà Comuni e Provincia nelle autorizzazioni. 


Legiferare subito


«Occorre che la Regione imponga non solo il rispetto della normativa, ma intervenga anche legiferando per stabilire le aree idonee e non, alla realizzazione di impianti di smaltimento rifiuti, evitando ulteriore consumo di suolo e autorizzandoli solo in siti già compromessi da insediamenti analoghi o aree industriali». Eppure, l’Europa è chiara: la discarica è un impianto di trattamento dei rifiuti ormai obsoleta e indica dei limiti precisi di conferimento da un lato, mentre dall’altro le dismissioni programmate. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico