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URBINO Domani alle ore 18 in piazza della Repubblica si svolgerà la manifestazione contro l’ipotesi di realizzare una discarica a Riceci. Nell’occasione Roberto Malini si fa promotore di una mostra “Riceci, paesaggio umanista da salvare” e invita fotografi e artisti a celebrare bellezza del luogo, patrimonio di cultura, civiltà e natura. «Le dirò - spiega Malini - senza ombra di smentita, che sono davvero in tanti ad avermi dato la loro disponibilità».
L’obiettivo
Malini è un uomo di cultura a tutto tondo già conosciuto nella nostra provincia e insignito anche del Premio Rotondi: in piazza della Repubblica domani esporrà, grazie al contributo del collettivo studentesco dell’università di Urbino Bagolarx e l’associazione “Urbino contro la discarica di Riceci”, su cavalletti o pareti mobili 5 opere della serie “Riceci paesaggio umanistico”.
Il messaggio
«Con questa mostra pubblica, che tutti gli associati e tantissimi cittadini hanno fortemente voluto, l’arte diviene strumento per sottolineare le istanze del paesaggio naturale e storico. Un messaggio – aggiunge Malini – rivolto al Governo, alla Soprintendenza, alla Regione, ai comuni coinvolti, alla società civile, al mondo della cultura e dell’informazione».
Il luogo centrale
La Madonna di Riceci, per esempio, rappresenta lo spazio naturale e agricolo di Petriano, attualmente oggetto di tanta attenzione di tante ansie da parte dei cittadini. «Raccoglie elementi di storia, civiltà dell’arte, memoria del luogo. È un’estensione legata al paesaggio di Urbino patrimonio dell’umanità. Lo sfondo ideale per un’immagine sacra che esprime dolcezza, amore, umanità, ma anche bellezza, purezza ed eternità. Ho scelto - conclude Malini - uno stile agli albori del Rinascimento, che si ricollega a Giotto e Giuliano da Rimini, suo allievo che operò anche nelle Marche. Una copia dell’opera sarà stampata su ceramica e donata alla persona che, dall’interno delle istituzioni, si rivelerà decisiva per la cancellazione del progetto relativo alla discarica. Fermare la discarica è un atto “umanistico” e sarò orgoglioso di stringere la mano e donare l’opera a chi avrà il coraggio e la determinazione di compierlo in via ufficiale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico