Sei cavalli lasciati morire di fame e sete

Sei cavalli lasciati morire di fame e sete
URBINO - A seguito di molteplici segnalazione circa il cattivo stato di detenzione di sei cavalli in una struttura di Urbino, le guardie zoofile Oipa di Pesaro hanno effettuato un...

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URBINO - A seguito di molteplici segnalazione circa il cattivo stato di detenzione di sei cavalli in una struttura di Urbino, le guardie zoofile Oipa di Pesaro hanno effettuato un sopralluogo per verificare le condizioni degli equidi.


Lo scenario che si è presentato agli occhi degli agenti di polizia giudiziaria era molto grave, in cinque cavalli erano infatti lasciati letteralmente lasciati morire di fame e sete tra i loro stessi escrementi. Una cavalla femmina e un pony erano ricoverati sotto una struttura fatiscente su una pavimentazione sconnessa, completamente ricoperta di escrementi, entrambi in stato di eccessiva magrezza, con vertebre e costole in evidenza e completamente senza tono muscolare, oltre a zoccoli con unghia lunga e spaccature. Non era presente cibo a disposizione e l’abbeveratoio era costituito da una piccola bacinella con poca acqua putrida mischiata ad escrementi.



Tre dei quattro esemplari rimanenti erano confinati all’interno del classico “tondino” da addestramento, ovvero una recinzione rotta in più punti con assi di legno sporgenti, senza alcun tipo di riparo dal sole o dalle intemperie. Anche in questo caso tutti gli esemplari presentavano grave magrezza, zoccoli in pessime condizioni e una quantità d’acqua sporca a disposizione insufficiente anche per un solo cavallo. Identiche le condizioni per l’ultimo equino, detenuto all’esterno e senza neppure l’acqua a disposizione.

Gli animali sono stati sottoposti a sequestro probatorio, pur affidati alla struttura, e la proprietaria denunciata per maltrattamento e abbandono di animali.



Interpellata dalle guardie, la proprietaria dei cavalli ha spiegato di non avere risorse economiche sufficienti per mantenere gli animali. “Purtroppo il fenomeno dell’accumulo compulsivo riguarda anche gli animali, prende il nome di “animal hoarding” e continua a mietere moltissime vittime – spiega Matteo Ceccolini, coordinatore delle guardie zoofile Oipa Pesaro-Urbino – Questi cavalli sono stati acquistati senza la minima cognizione di quello che è necessario per mantenerli in salute e in condizioni di benessere. Ci auguriamo che il nostro sequestro venga convalidato per evitare che questi animali siano condannati ad una delle peggiori morti, quella per fame e sete”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico