Incendio al Parco delle Vigne: «Due inneschi, chi è stato?»

Urbino, incendio al Parco delle Vigne: «Due inneschi, chi è stato?»
URBINO - L’incendio sviluppatosi venerdì scorso alle 21 al parco delle Vigne, che ha lambito la Casa delle Vigne e centro educazione ambientale, ripropone in termini...

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URBINO - L’incendio sviluppatosi venerdì scorso alle 21 al parco delle Vigne, che ha lambito la Casa delle Vigne e centro educazione ambientale, ripropone in termini drammatici il problema della tutela del verde in città.


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I danni sono stati contenuti dal veloce intervento dei vigili del fuoco, che ora insieme alle autorità di polizia dovranno chiarire le cause di questo scampato pericolo, non solo per il parco e i suoi fruitori, ma anche per la sicurezza delle abitazioni vicine, a cominciare da quelle di Borgo Mercatale. «I principi d’incendio sembrano due - scrive Sinistra per Urbino - il che dovrebbe preoccupare. Una coincidenza?
 

Scriveva Agatha Christie “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Attendiamo dagli inquirenti delucidazioni, anche in base alle registrazioni delle telecamere poste all’esterno della sede del commissariato di polizia al Mercatale, per capire se siamo di fronte ad una coincidenza o ad una prova. Per quanto riguarda il sindaco e l’amministrazione comunale - continua Sinistra per Urbino - ci attendiamo interventi di prevenzione e di vigilanza: non è la prima volta che il parco viene preso di mira dai piromani. Visto che nessuno crede all’autocombustione dovremmo propendere per atti di disattenzione, esecrabili, o peggio per atti vandalici, da sanzionare». Il parco è un luogo troppo caro e importante per cittadini e turisti per rischiare di finire in fiamme. «Quindi - insiste Sinistra per Urbino - dal sindaco, che ricopre anche l’incarico di assessore all’ambiente ci attendiamo interventi concreti che impediscano il ripetersi di tali rischi e il ripristino veloce della vegetazione, con una piantumazione studiata di alberi e cespugli autoctoni che rendano il parco più bello e attraente di prima». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico