L'allarme degli escursionisti: «Sacchi con resti di animali gettati nel torrente Bottrina»

Guardia ecologica recupera i sacchi dall’acqua
URBANIA -  Segnalati da un gruppo di escursionisti, sotto il ponte, nell’acqua del torrente Bottrina 8 sacchi di scarti di macellazione di animali. Quella risorsa...

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URBANIA -  Segnalati da un gruppo di escursionisti, sotto il ponte, nell’acqua del torrente Bottrina 8 sacchi di scarti di macellazione di animali. Quella risorsa idrica alimenta i pozzi dei residenti fino ad Urbania. Le guardie ecologiche volontarie (Gev) sono intervenute sulla provinciale 81 che da Sant’Angelo in Vado porta a Piobbico, all’altezza del ponte di San Paterniano detto anche ponte di Visani, nel comune di Urbania, a ridosso della foresta demaniale di monte Vicino. Da un controllo diretto sul posto, gli scarti sono risultati di macellazione di cinghiali e a supporto dell’indicazione anche il ritrovamento di due grosse teste di ungulati. 

 
Il rinvenimento


Il presidente del raggruppamento Gev, Giuseppe Dini, debitamente informato dalle guardie sul posto, ha contattato il veterinario capo dell’Asur di Fano, i carabinieri forestali per le opportune indagini e il Cras per il recupero degli animali nonchê il comune di Urbania per avere a disposizione alcuni operai per il possibile recupero. «Non intervenuti» ha precisato lo stesso presidente Dini. «Il rilievo – ha aggiunto presidente del Gev - è stato fatto con le dovute attenzioni previste nel caso di eventuale peste suina africana».

Sul posto hanno operato 6 persone con 4 automezzi. «Non è stato semplice arrivare al torrente ed estrarre i sacchi lì gettati dal ponte» ha spiegato Dini. L’indagine sulla vicenda sarà effettuata dai carabinieri forestali di Carpegna intervenuti, quella sulla Psa, dai veterinari di Urbino che hanno recuperato tre milze da analizzare, dal veterinario del Cras per scoprire eventuali metodi di uccisione e ai fini amministrativi dalle Gev. Un gesto – ha affermato il Dini - veramente superficiale quello dell’abbandono degli scarti, che penalizza tutta la categoria dei cacciatori, anche alla luce della scarsità idrica che stiamo vivendo». 


I lavori


E Il giorno precedente, le guardie ecologiche volontarie avevano ravvisato dei lavori di ripulitura del sottobosco lungo la statale Adriatica, in via san Biagio nel comune di Fano, che è una zona vincolata. Si è provveduto ad avvisare tramite Pec, l’Ufficio Ambiente del comune di Fano e della Provincia, interessati ai vincoli, alle relative autorizzazioni e prescrizioni, nonché i carabinieri forestali.


Il ruolo dei cittadini


«La trasparenza – conclude Dini - deve essere la regola e la partecipazione dei cittadini in particolare negli interventi ambientali, deve essere prevista prima delle decisioni finali, senza sotterfugi di sorta, con la chiarezza di chi vuole davvero Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico