Gli studenti tornano a lezione. Londei: «Con loro la città di Urbino riparte in attesa dei turisti»

Una veduta aerea di Urbino
URBINO - «Soltanto gli studenti possono fare ripartire, da oggi, la città in attesa del ritorno dei turisti», dichiarano per Urbino Capoluogo, Giorgio Londei e...

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URBINO - «Soltanto gli studenti possono fare ripartire, da oggi, la città in attesa del ritorno dei turisti», dichiarano per Urbino Capoluogo, Giorgio Londei e Ferruccio Giovanetti, rispettivamente presidente e vicepresidente vicario, a cui si associano anche i consiglieri Luca Londei e Federico Cangini.

Infatti, l’università Carlo Bo è pronta, da questa settimana, a rientrare nella cosiddetta «normalità anche se in maniera graduale».

Cosa è importante
«Molto importante, come hanno dichiarato gli scorsi giorni il rettore Giorgio Calcagnini e il prorettore Giovanni Boccia - rimarca ancora l’associazione Urbino Capoluogo - la presenza a lezione e nei laboratori di una parte di studenti universitari. Importante anche per altre scuole di ogni ordine e grado. Ricordiamo a tutti che a Urbino gli studenti sono complessivamente, di gran lunga, più degli abitanti e che, quindi, oltre allo studio e alla formazione, è notevole la ricaduta economica. Carlo Bo diceva – continua l’associazione - che era un privilegio studiare nella “città dell’anima” e noi concordiamo pienamente. Sono tanti, sparsi, in tutti i continenti gli ex studenti che ricordano la formazione avuta a Urbino e che, oggi, svolgono anche lavori importanti e prestigiosi».

«La pandemia si supera anche riprendendo le attività in assoluta sicurezza - concludono Londei e Giovanetti - e a Urbino ci sono tutte le condizioni. Rafforzare la ristorazione e creare negozi specializzati di qualità significa anche creare lavoro».

Finora erano solo gli studenti universitari del primo anno dei cicli di laurea e quelli attivi nei laboratori che potevano frequentare, dietro prenotazione attraverso la consueta app, le attività in presenza. Da oggi toccherà anche agli altri iscritti anche se la didattica permarrà mista. Cioè alcuni studenti continueranno a seguire lezioni online ed altri torneranno in aula in presenza, estendendo dunque l’uditorio.

L’Università Carlo Bo non sta, dunque, con le mani in mano, bensì sta tornando, piano piano ed in totale sicurezza, ad una realtà universitaria antipandemia. Sempre attraverso l'app, gli studenti avvertiti dal tam tam dei social e dalle piattaforme dell’ateneo, potranno prendere atto a quali lezioni è garantita la presenza e in quali altre invece, ancora, non sarà possibile.

La campagna di vaccinazione


Intanto procede il piano di vaccinazione del personale docente e non. La seconda dose verrà somministrata entro la fine del mese. Ora si preme perchè cominci al più presto anche la campagna di vaccinazione per gli studenti che da un anno a questa parte hanno mostrato responsabilità e disponibilità come, tra l’altro, tutto il corpo docente. Le stesse tesi di laurea, come l’estate scorsa, verranno discusse in presenza ma la flessibilità prevede anche discussioni online. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico