Troppi piccioni a Vallefoglia, Ucchielli vieta il cibo con un'ordinanza ma scatta l'esposto degli ambientalisti: «È maltrattamento di animali»

Troppi piccioni a Vallefoglia, scatta il metodo Ucchielli (ordinanza anti cibo) ma scatta l'esposto degli ambientalisti: «È maltrattamento di animali»
VALLEFOGLIA I piccioni sono troppi e sporcano, per questo il sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli, ha firmato un’ordinanza per vietare di dar cibo. Un provvedimento che...

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VALLEFOGLIA I piccioni sono troppi e sporcano, per questo il sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli, ha firmato un’ordinanza per vietare di dar cibo. Un provvedimento che non è piaciuto agli animalisti che lo vogliono denunciare. Ma andiamo con ordine. L’ordinanza è di qualche giorno va e va detto che Vallefoglia non nè certo l’unico Comune che ha emesso simili divieti. Per l’Aidaa, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente non è così e ha annunciato un esposto contro il sindaco perché ritiene che questo tipo di ordinanze siano illegali. L’ipotesi di reato commesso, secondo l’Aidaa, è quello di maltrattamento di animali (art. 544 del codice penale).  


Non il primo caso


«Crediamo che non sia quella di affamare i piccioni il modo giusto di porsi – sottolineano dall’associazione - ma al di là dell’ illegittimità morale pensiamo che anche sotto il profilo legale ordinanze simili contengano di fatto, seppure in maniera larvata, gli estremi per il reato di maltrattamento di animali». L’Aidaa precisa anche che ha già denunciato l’illegittimità di certi provvedimenti emessi in molti altri Comuni di tutta Italia, pertanto non si tratta di un attacco diretto al Comune di Vallefoglia e al sindaco Ucchielli.
«Capiamo il disagio che possono creare alla cittadinanza, ma oramai questi volatili sono abituati a ricevere il cibo dagli uomini e non sono più in grado di procurarselo da soli – precisa Lorenzo Croce presidente Aidaa – pertanto vietare di dare loro del cibo equivale ad affamarli e quindi maltrattarli. Noi capiamo che il problema esiste ma non è con queste ordinanze che si risolve». 


Le alternative


«Esistono - si prosegue - mangimi castranti che azzerano le nascite di nuovi piccioni oppure si allestiscono torri piccionaie dove una volta depositate le uova si distruggono. La nostra lotta contro queste ordinanze è anche un modo per combattere situazioni assurde che si possano creare come ad esempio quanto accaduto a Lecce dove il padre di un bambino è stato costretto a pagare oltre 160 euro di multa perché il figlio stava sfamando alcuni colombi in piazza». Intanto però il problema persiste e a Vallefoglia molti se ne lamentano da tempo, tanto che erano già state definite, con un’ordinanza del luglio 2020, le misure finalizzate a favorire l’allontanamento di colombi o piccioni in ambito urbano, rafforzate oggi con una nuova ordinanza sul divieto di somministrazione di cibo indicando le misure idonee al loro contenimento.


Scoraggiamento


«La mia ordinanza è un modo per scoraggiare le persone a dar da mangiare ai piccioni – ribadisce il sindaco Palmiro Ucchielli – tanti cittadini telefonano arrabbiati qui in Comune perché la pavimentazione pubblica e molti davanzali privati sono sporchi di escrementi. Quanto all’esposto non c’è alcun maltrattamento sugli animali e per i metodi alternativi vedremo, comunque le priorità sono altre». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico