Fano, vende un mobile online ma gli svuotano il conto. Uno degli imputati: «Non c'entro. Mi hanno clonato la sim card»

Vende un mobile online ma gli vuotano il conto. Uno degli imputati: «Non c'entro. Mi hanno clonato la sim card». Nella foto il tribuale di Pesaro
FANO - Ha già affrontato quattro processi per truffa. Ieri era nuovamente sul banco degli imputati davanti al giudice monocratico di Pesaro con un’altra accusa di...

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FANO - Ha già affrontato quattro processi per truffa. Ieri era nuovamente sul banco degli imputati davanti al giudice monocratico di Pesaro con un’altra accusa di raggiro.

Lui è un 52enne di Varese che assieme a un 43enne del Togo, residente a Mantova, avrebbe spillato 600 euro a un fanese. Quest’ultimo aveva messo in vendita un armadio a 100 euro su Subito.it. A rispondere all’annuncio sarebbe stato il 52enne con il suo numero di telefono.

 

L'inganno allo sportello Atm

Voce cordiale, intenzioni serie, ha confermato l’acquisto. Conclusa la trattativa, l’uomo ha proposto al fanese di pagare l’oggetto tramite una nuova modalità di ricarica Postepay, chiedendo al venditore di recarsi a uno sportello Atm per inserire i codici necessari all’accredito dei 100 euro. Ma è qui che si è consumata la truffa perché l’ignaro venditore ha digitato i dati richiesti allo sportello Atm di via Flaminia a Fano, ma anziché ricevere l’accredito è stato lui stesso a versare 597,98 euro nelle tasche dei truffatori. In pratica tutto quello che aveva sulla carta prepagata ricaricabile. 

Dopo essersi accorto che gli era appena stato svuotato il conto e di non aver ricevuto un centesimo, ha richiamato il numero dell’acquirente, ma come per magia, nessuna risposta. Di qui la denuncia per truffa. Gli inquirenti, tramite il telefono e il numero di Postepay su cui era finita la ricarica, hanno rintracciato i due protagonisti che sono stati quindi rinviati a giudizio. Ma per il 52enne l’avvocato Christian Guidi è pronto a far valere quanto accaduto in altri tribunali italiani.

Già assolto quattro volte

L’uomo infatti sarebbe stato vittima della clonazione della sim card, tanto da essere coinvolto in altri quattro casi. Motivo per cui i giudici lo hanno assolto in tutti e quattro i precedenti processi, due a Rimini, gli altri al Nord Italia. Ora vedremo cosa succederà a Pesaro e se verrà confermata l’innocenza del 52enne.

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Corriere Adriatico