Tre giorni di protesta per il trasporto sanitario

Tre giorni di protesta per il trasporto sanitario
FANO - Sono decisi a resistere ad oltranza i lavoratori dei trasporti sanitari contro un provvedimento regionale che mette a rischio il loro posto di lavoro. Da ieri e fino a...

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FANO - Sono decisi a resistere ad oltranza i lavoratori dei trasporti sanitari contro un provvedimento regionale che mette a rischio il loro posto di lavoro. Da ieri e fino a domani,


per tre giorni, un presidio di protesta evidenzierà la loro situazione alle porte della sede dell'Asur di via Ceccarini. Sono state messe in sosta alcune ambulanze alle quali sono stati appesi striscioni esplicativi che rivendicano soprattutto "Dignità nel lavoro".



La rivendicano a gran voce anche alcuni operatori che indossano le loro sgargianti tute color arancione, solitamente usate per farsi notare sui luoghi dove serve il loro soccorso, ma questa volta indossate per dare più evidenza alla loro protesta. Una protesta già manifestata nei giorni scorsi con uno sciopero di quattro ore contro la determina regionale, con la quale l'Asur Area Vasta offre il convenzionamento del trasporto sanitario alle organizzazioni di volontariato.



Questo significa che circa cento lavoratori assunti dalle cooperative nella provincia di Pesaro perderanno la loro occupazione. Attualmente il servizio continua ad essere gestito in regime di proroga, ma in seguito alla decisione della Regione, salvo eventuali ripensamenti, sarà trasferito ad altri.



"Abbiamo incontrato più volte - ha dichiarato Vincenza De Leo della Fisascat Cisl Marche - i responsabili regionali, compreso l'assessore alla Sanità Almerino Mezzolani, mettendo in risalto come l'applicazione della legge regionale sulla gestione del trasporto sanitario avrebbe determinato delle ripercussioni dannose per i lavoratori. Tra l'altro si tratta di una legge che contrasta con un'altra legge regionale, la numero 36 del 1998, che riserva al volontariato solo il servizio prettamente sanitario, mentre quello del trasporto è da considerarsi come un servizio complementare".



La manifestazione davanti alla sede fanese dell'Asur è quindi finalizzata ad ottenere il ritiro della determina. La protesta intende inoltre scongiurare l'offerta del trasporto dializzati a terze persone rispetto alle cooperative, a un prezzo inferiore rispetto a quello previsto dall'appalto nel rimborso chilometrico. A queste condizioni le cooperative stesse sono costrette a mettersi fuorigioco. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico