Tasse non rottamate, ecco quanto Pesaro ricaverà da 9mila morosi

Tasse non rottamate, ecco quanto Pesaro ricaverà da 9mila morosi
PESARO  - Stralcio dei tributi pendenti fino a 1000 euro, ecco i dati per il Comune di Pesaro. Il Governo Meloni ha stabilito con la legge di Bilancio 2023 che i debiti...

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PESARO  - Stralcio dei tributi pendenti fino a 1000 euro, ecco i dati per il Comune di Pesaro. Il Governo Meloni ha stabilito con la legge di Bilancio 2023 che i debiti tributari di importo residuo fino a 1.000 euro, affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, saranno automaticamente annullati. E i Comuni avevano tempo fino a ieri per decidere se aderire o meno per le imposte di propria competenza (in primis Imu e Tari). 

 

Il no di Ricci


Ma il sindaco Matteo Ricci è stato perentorio: «Non applicheremo la norma e non faremo nessun condono. E’ un argomento fuori discussione. E’ una scelta politica che l’Amministrazione ha fatto: ne abbiamo discusso decidendo di non avvalerci della facoltà. Per venire incontro alle difficoltà economiche dei pesaresi il Comune ha messo in campo ben altre iniziative su sconti Tari e bollette, mirate a chi si trova veramente ad attraversare un momento precario e non certo da oggi».

Ne è nato un caso. Il centrodestra che ha parlato in consiglio comunale di una «scelta ideologica e sbagliata non solo perchè l’eventuale recupero di quelle cartelle sarebbe più oneroso della cifra che otterremmo, ma anche perchè nella quasi totalità dei casi si tratta di una mano tesa nei confronti di alcuni cittadini in una fase di forte criticità economica». Abbiamo chiesto ad Aspes, la società presieduta da Luca Pieri incaricata della riscossione dei tributi non versati, di che cifre si parla.

A darle il direttore generale Antonio Muggittu. Va detto subito che dal 2000 al 2013 l’agenzia di riscossione era Equitalia, dunque il dato è incompleto. Ma per gli anni 2014 e 2015 la cifra che il Comune di Pesaro deve ancora riscuotere di cartelle inferiori a 1000 euro è di 1,6 milioni. E riguarda 8800 posizioni aperte di contribuenti. Si parla di multe per infrazioni al codice della strada, tassa sui rifiuti, Ici, Imu, pagamento di bollettini della mensa dei bambini. Quanto agli ipotizzati costi di recupero, variano da caso a caso. E’ chiaro che notificare una multa non pagata a un pesarese è molto semplice. Ben altra questione è notificarla a uno straniero di passaggio che nel frattempo è tornato al suo paese d’origine. 


Notifiche e procedure


Altra questione è la capacità patrimoniale, ovvero chi davvero non può realmente pagare quella piccola somma perché senza possibilità economiche. La procedura comunque è sempre la stessa, prima parte l’avvertimento dopo la scadenza. Poi la lettera verde di riscossione coattiva. Qui il contribuente può anche mettersi d’accordo con soluzioni rateali. Di fronte a mancate risposte scatta l’ingiunzione. E da Aspes confermano che sono stati fatti anche pignoramenti su conti in banca o direttamente sulle buste paga. La fedeltà fiscale dei pesaresi c’è, ma non per tutti insomma. 
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Corriere Adriatico