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PESARO - La questione disponibilità dei tamponi diventa il principale nodo da risolvere in provincia di Pesaro Urbino. Domani scatta l'obbligo del Green pass nei luoghi di lavoro. I sindacati unitari di Cgil, Cisl e Uili e Confindustria hanno sollevato il problema in maniera esplicita: «C’è un problema oggettivo del notevole disequilibrio tra necessità di tamponi e offerta di tamponi, che stante le regole attuali dovranno essere svolti il lunedì il mercoledì e venerdì mattina, (consapevoli delle ulteriori difficoltà del numero di tamponi del fine settimana)».
Occupati e disoccupati
Ieri sul problema si è svolto un summit in Prefettura a cui hanno partecipato Area Vasta 1, l’assessore regionale al lavoro Stefano Aguzzi, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. «La prima evidenza è che il problema è stato condiviso da tutti – spiega Maurizio Andreolini, segretario Cisl Pesaro Urbino al termine della riunione –.
Il problema
C’è però un nodo. «Occorre fare un passaggio in Regione e l’assessore Aguzzi si è impegnato per parlarne con il collega Saltamartini e avere il via libera. Il tempo stringe, dovremo essere rapidissimi altrimenti qualcuno potrebbe restare fuori». L’obiettivo è dunque aumentare la potenzialità soprattutto lunedì, mercoledì e venerdì perché i tamponi hanno validità 48 ore. Ma ci sarà anche un elenco di farmacie che si adopereranno anche la domenica.
La preoccupazione dell'assessore regionale
L’assessore Aguzzi ha precisato: «E’ stata una presa d’atto della situazione rispetto al numero dei non vaccinati. Ci troveremo sicuramente di fronte a un problema pratico: ci saranno disguidi e disfunzioni. Le persone vogliono lavorare ma le farmacie saranno in grado di fare questi tamponi due-tre volte alla settimana? Qualche dipendente potrebbe presentarsi in ditta senza essere riuscito a fare il tampone. Abbiamo avuto la disponibilità dell’Asur a concedere personale fuori dall’orario di lavoro nelle farmacie private. Ma dovranno essere le farmacie a pagare, vediamo se riusciranno a sostenere i costi».
Il sistema informatico
La situazione è molto fluida, a poche ore dall’inizio dell'obbligo. «C’è stata anche la disponibilità di Confindustria per convenzioni con laboratori privati dentro le aziende e aumentare quindi la capacità di test - sottolinea Andreolini -. Il sistema informatico potrebbe sovraccaricarsi e il lavoratore ricevere il risultato qualche ora dopo, per questo toccherà ai farmacisti evadere il test negativo in forma cartacea così da consentire subito ai dipendenti di poter accedere ai luoghi di lavoro. Ci sarà quindi un altro passaggio con Asur e Farmacie per dirimere tutte le questioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico