Piazza dedicata alle vittime dell'Heysel Il sindaco: "Messaggio contro la violenza"

Un momento della cerimonia di intitolazione
PESARO - Il sindaco di Pesaro questa mattina ha intitolato una piazza alle vittime dell'Heysel. La tragedia avvenne il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Il sindaco di Pesaro questa mattina ha intitolato una piazza alle vittime dell'Heysel. La tragedia avvenne il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles: nella calca tra tifosi in seguito all'attacco degli hooligan morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600.




A trent'anni di distanza nel piazzale si ritrovano i testimoni pesaresi di una sera di follia. C’è Marco Pieraccini, 65 anni, che dice: «Rivedo ancora la partenza dei nostri due pullman. E poi le immagini della tragedia. Pensavamo solo a salvarci, in tutti i modi».



Dietro di lui Eros Paolini, 68 anni: «Ero davanti alla tribuna centrale, cercavo di uscire dall’Heysel. Non ci sono riuscito: fuori era il caos. Fortunatamente si giocò la partita, altrimenti sarebbero saliti sopra di noi». Loro sono tornati allo stadio, «ma molti nostri amici hanno detto basta».



«E’ anche per questo che oggi, con l’intitolazione di un luogo pubblico a quelle 39 persone, vogliamo dare un significato pubblico alla vicenda, che non riguarda solo i tifosi della Juventus», spiega Matteo Ricci. «Quella sera – ricorda il sindaco - avevo 11 anni: ero a casa con gli amici, davanti alla televisione. Alla fine, dopo il rigore di Platini, eravamo pronti per il carosello. Ma mio padre ci fermò davanti alla porta. In quel momento capimmo la gravità dei fatti, che inizialmente restarono confusi e nascosti. Una tragedia immane, una delle pagine più buie dello sport internazionale. Vogliamo dare un messaggio, da parte di chi odia la violenza e ama lo sport sano: una piazza (tra via dei Tigli e via degli Abeti, zona Torraccia, ndr) in un quartiere nuovo, un luogo frequentato da famiglie e bambini, che sia utile, a livello simbolico, per comprendere i veri valori. Lo sport deve veicolare lealtà, etica e civismo».



L’assessore allo Sport Mila Della Dora rimarca: «Deve vincere l’aggregazione e la voglia di stare insieme, in modo sano. Ben vengano queste iniziative, per ricordare anche a chi non c’era».



Ci sono i rappresentanti del comitato di Reggio Emilia “Per non dimenticare l’Heysel” e i membri dei club pesaresi di Lazio, Torino, Milan, Inter. Mentre si scopre la stele realizzata dai ragazzi del Mengaroni, il presidente dello Juventus Club Pesaro ‘Amico della Juve’, Antonio Nobile Schirò, legge il messaggio di Mariella Scirea, inviato dalla Juventus. Poi sottolinea: «Era un nostro desiderio, il Comune lo ha recepito. Questa piazza deve essere un monito per le nuove generazioni: in loro vivano sentimenti di rispetto e correttezza, verso qualsiasi avversario». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico