CANTIANO - Tornerà a giorni a casa, dopo 4 mesi in giro per il mondo con una delle ultime navi da crociera a toccare porto, Simone Perioli, venticinquenne cantianese...
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«Eravamo partiti da poco quando ci arrivò una comunicazione che non avremmo toccato più la Cina, sostituita da Taiwan. Inizialmente non sapevo bene il motivo, ma con il passare del tempo divenne sempre più chiaro. In quei giorni la mia famiglia mi incitava a non uscire dalla nave se avessimo attraccato in Cina e a seguire i telegiornali» commenta Simone, evidenziando come non si fossero resi conto, da subito, di quello che stava accadendo a terra. Da lì arrivarono diversi cambi di rotta, cercando di schivare un virus che si espandeva a macchia d’olio.
«Avevamo lasciato il Sud America e l’isola di Pasqua, era l’inizio di febbraio quando è stato annunciato un cambio di itinerario, avremmo fatto Polinesia, Nuova Zelanda e Australia al posto di tutta la zona dell’est Asiatico» continua, raccontando di come la vita all’interno della nave sia rimasta la stessa fino a inizio marzo. «Nello stesso momento in cui entrammo in porto nell’ultima città Australiana, a Perth, ci è stato annunciato che non saremmo potuti scendere dalla nave, una coraggiosa decisione del comandante e delle Autorità Australiane. Sono state però reimbarcate una decina di persone che avevano acquistato un’escursione che partiva ad Albany e che sarebbe tornata proprio a Perth - racconta - queste persone sono state portate con le dovute accortezze nelle loro cabine dove per 15 giorni hanno fatto la loro quarantena precauzionale. Questa è stata l’ultima vera sosta, il 14 marzo».Il 22 aprile la nave è attraccata a Genova in attesa di gestire tutti i rientri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico