Pizzini da Fossombrone per gestire lo spaccio di droga: 36 arrestati

Pizzini da Fossombrone per gestire lo spaccio di droga: 36 arrestati
ROMA - Tra Tivoli e Guidonia, a pochi chilometri dalla capitale, la 'Ndrangheta aveva creato un vero e propria avamposto per lo spaccio di droga. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ROMA - Tra Tivoli e Guidonia, a pochi chilometri dalla capitale, la 'Ndrangheta aveva creato un vero e propria avamposto per lo spaccio di droga.


A capo del sodalizio sgominato oggi dai carabinieri del comando provinciale di Roma c'era Luca Cosmo, nipote di Giovanni Giorgi, boss dell'omonima famiglia di San Luca. Era quest'ultimo, dal carcere di Fossombrone, dove è detenuto, ad impartire le istruzioni al nipote, tramite pizzini, sulla gestione del traffico di stupefacenti.

Nove le ordinanze emesse dal Gip di Roma su richiesta del pm Francesco Minisci. Per quattro l'accusa è di associazione per delinquere di stampo mafioso: oltre a Cosmo riguardano Franco Neroni e Christian D'Angelo. Il quarto indagato è attualmente irreperibile.

Associazione al sodalizio per l'albanese Endri Sulaj, Rocco Esposito e Taison Fudorovic (tutti in carcere), mentre per Raffaella D'Angelo, compagna di Cosmo, e Paolo Proietti, accusati di reati minori è scattata misura degli arresti domiciliari.

Le indagini sono state condotte dal colonnello Luciano Magrini (comandante dei carabinieri di Frascati), dai capitani Andrea Cinus (Tivoli) e Gianluca Ceccagnoli (Ostia). L'organizzazione sgominata oggi su mandato della Direzione distrettuale antimafia (Dda) usava le armi per minacciare, è detto nell'ordinanza di custodia cautelare, e intimidire debitori e rivali. La banda usava minorenni come pusher.

A Tivoli, nel garage di uno dei membri dell'organizzazione, sono stati sequestrati una pistola Browning calibro 6,35 ed un fucile calibro 12 a canne mozze, entrambi con la matricola abrasa. Un corriere dell'organizzazione è stato rapito, chiuso in un garage, picchiato e minacciato di morte perché accusato di essersi fatto portare via quattro chili di eroina durante un trasporto in Puglia.

Per questo due degli arrestati sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione. Oggi il procuratore aggiunto Michele Prestipino, responsabile della Dda di Roma non ha nascosto un certa preoccupazione per questo inserimento stabile nel tessuto della provincia di esponenti della 'ndrangheta.


Il gruppo sgominato oggi non è l'unico è c'è attendersi operazioni analoghe. Per evidenziare il "salto di qualità" raggiunto da queste organizzazioni è sufficiente pensare a come Luca Cosmo rivendicasse il suo legame con la "casa madre" di Reggio Calabria. "La razza mia pari n'davi supa nun n'davi" ("La mia famiglia ne ha altre della sua importanza ma nessuna superiore"). Questa una sua affermazione intercettata nel corso delle indagini cominciate un anno fa.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico