Razzismo, il sindaco Seri si rivolge alla ragazzina insultata: «Conosco questo dolore, sono offeso anch'io. Ma Fano è altro»

Razzismo, il sindaco Seri si rivolge alla ragazzina insultata: «Conosco questo dolore, sono offeso anch'io. Ma Fano è altro»
FANO - «Deluso, arrabbiato e offeso». Così si racconta il sindaco Massimo Seri in una lettera aperta indirizzata alla giovane calciatrice dell’Ancona...

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FANO - «Deluso, arrabbiato e offeso». Così si racconta il sindaco Massimo Seri in una lettera aperta indirizzata alla giovane calciatrice dell’Ancona Respect bersaglio di apprezzamenti razzisti da parte di un genitore a margine di una partita disputata al campo della Trave contro le pari età dell’Alma Juventus.

 

«Conosco il tuo dolore. Ed è lo stesso che provo io» aggiunge Seri, determinato però nel difendere immagine e dignità della città che rappresenta quando puntualizza che quelle orribili parole «non appartengono alla nostra comunità che si è sempre contraddistinta per un senso di fratellanza e di grande rispetto. Fano ha un grande cuore e lo ha sempre dimostrato. Ci impegniamo ogni giorno per promuovere e sensibilizzare un modo di vivere e condividere un senso di appartenenza comune».

«Fatto gravissimo»

Nemmeno l’ombra, tuttavia, del tentativo di ridimensionare l’accaduto («è gravissimo») o di concedere anche solo le attenuanti generiche («non voglio nemmeno giustificare dicendo che sono cose isolate») di fronte ad una vicenda che si è tradotta in «una tremenda offesa rivolta a te quanto a me» sostiene il sindaco, che dà anche voce al personale desiderio di conoscere la vittima («non so nemmeno il tuo nome ma ti vorrei chiedere che squadra tifi e quali sono i tuoi idoli. Vorrei che mi raccontassi della voglia e dei sacrifici che fai per vivere questa tua passione»), lanciandole anche l’invito «a mettere ancora più energia» in quello che fa «e credere che lo sport meriti tutto quello che dai. Devi continuare a rincorrere quel pallone e pensare che nella prossima partita io sarò con te».

«Si perde e si vince insieme»

Sempre in nome dell’impegno della comunità fanese «a promuovere una città capace di abbracciarsi e di sentirsi», all’interno della quale si fa valere il principio che «nessuno deve essere lasciato solo», Seri sottolinea infine che «si perde e si vince insieme. Sempre». Fermo restando che quella che questo episodio sembrerebbe far apparire ancora in salita resta «una partita da vincere».

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Corriere Adriatico