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MONDOLFO - Il campione delle truffe. Quattordici processi pendenti, una dozzina già passati in giudicato. Ieri in tribunale a Pesaro un nuovo capitolo per un 40enne bosniaco domiciliato a Mondolfo accusato di truffa aggravata nei confronti di un pesarese.
In pratica, con artifizi e raggiri avrebbe proposto una Opel e ottenuto una caparra di 2.500 euro in contanti e altri 1.750 in bonifico.
Mancava la scatola nera
Ma l’assicurazione aveva bisogno dell’installazione di una scatola nera per gli eventuali incidenti. E con questa scusa si è fatto ridare l’auto indietro. Presa l’auto è diventato irreperibile e non ha più risposto alle chiamate. Non solo, non aveva mai fatto il passaggio di proprietà dell’auto che quindi non è mai stata intestata al cliente. Di qui la denuncia e il processo.
Fuggito nei Balcani
Il 40enne bosniaco, difeso dall’avvocato Giuseppe Croce, oggi tornato nei Balcani, ha ben 14 fascicoli aperti. Il copione è lo stesso e persino l’auto è quasi sempre la stessa, venduta svariate volte e mai consegnata. E ha anche una dozzina di processi già chiusi tra Pesaro, Urbino, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno per un cumulo di condanne di 4 anni e 3 mesi.
Ma in alcuni di loro è stato anche assolto perché le parti offese hanno ritirato la querela o per insufficienza di prove. Il processo andrà avanti con l’escussione dei testi.
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