Pesaro, cede l'asfalto in via Fedeli: «Si è aperta una buca davanti a casa mia figlia è finita al pronto soccorso»

Pesaro, cede l'asfalto in via Fedeli: «Si è aperta una buca davanti a casa mia figlia è finita al pronto soccorso»
PESARO Non sa se essere più arrabbiata o spaventata la signora Nadia Cassano quando racconta la disavventura che è costata alla figlia Sharon 15 giorni di prognosi...

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PESARO Non sa se essere più arrabbiata o spaventata la signora Nadia Cassano quando racconta la disavventura che è costata alla figlia Sharon 15 giorni di prognosi per una brutta e improvvisa caduta. «Praticamente davanti a casa l’asfalto ha ceduto mentre mia figlia camminava ed è finita a terra - racconta la signora ancora agitata - Sembra incredibile ma è successo: ero con lei quando il fondo catramato si è aperto sotto i nostri piedi. Mia figlia è stata colta alla sprovvista, ha perso l’equilibrio ed è caduta facendosi male».

 

L'episodio

L’episodio è accaduto la sera di lunedì in via Fedeli, nel quartiere di Soria, un reticolo di strade e viuzze nella zona della scuola Dante Alighieri. «Non abbiamo marciapiedi, c’è solo l’asfalto - chiosa - L’altra sera erano circa le 19 e stavamo rientrando quando, vicino al cancello di casa si è aperta la buca sotto i piedi di mia figlia. Non so quando è profonda, mi pare diverse decine di centimetri. Era buio, ero spaventata e dovevo soccorrere mia figlia che si era fatta male». La giovane, di 22 anni, è andata al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore per farsi medicare e refertare.

«Una brutta distorsione - continua la madre - le hanno fatto la lastra e le hanno detto che dovrà restare immobile per un paio di settimane e non sforzarsi. Ma dovrà fare anhe una risonanza. Oltre al danno la beffa. Con il pubblico non c’è posto, occorre aspettare almeno fino a marzo, così abbiamo preso l’appuntamento da un privato e toccherà sborsare 150 euro. Le sembra giusto per qualcosa di cui noi non abbiamo colpa?». La famiglia, oltre ai soccorsi, ha anche avvisato la polizia locale. «L’altra sera è arrivata la pattuglia - prosegue - e anche il giorno dopo (ieri ndr) è stato un continuo via vai di vigili urbani e di tecnici del Comune. Hanno perimetrato e l’area del buco mettendovi delle transesse, poi se ne sono andati. Ho provato a chiedere qualcosa ma non mi hanno detto nulla. Ma non finisce qui: stiamo valutando la possibilità di adire le vie legali per l’incidente. E se accadesse da qualche altra parte? Non è piacevole camminare e sentirsi sprofondare. E’ un pericolo e l’Amministrazione comunale credo che ci debba delle sacrosante spiegazioni. Non solo a me, a mia figlia e alla famiglia, ma all’intero quartiere».

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Corriere Adriatico