Servizio del 118 e Ppi di Pergola, il sindacato medici alza la voce: «Violate le norme contrattuali»

Servizio del 118 e Ppi di Pergola, il sindacato medici alza la voce: «Violate le norme contrattuali»
PERGOLA Servizio del 118 e utilizzo dei medici nel Punto di primo intervento: arriva la presa di posizione del sindacato medici italiani delle Marche: «Abbiamo inviato...

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PERGOLA Servizio del 118 e utilizzo dei medici nel Punto di primo intervento: arriva la presa di posizione del sindacato medici italiani delle Marche: «Abbiamo inviato all’Ast di Pesaro Urbino una lettera-diffida in merito alla decisione del 1 ottobre d’interrompere l’accordo decentrato dell’Area Vasta 1 del 2015.

 

Il patto

L’accordo prevedeva che i medici convenzionati, titolari e non, quando non impegnati in compiti propri dell’incarico presso le Potes opeerassero a pieno titolo e con piena autonomia all’interno dei Ppi di Pergola, Fossombrone, Sassocorvaro e Cagli per garantire le prestazioni ambulatoriali ad accesso diretto. L’accordo stabiliva, inoltre, di corrispondere ai medici dell’Emergenza sanitaria territoriale specifici emolumenti», spiega Alessandra Moraca, segretaria regionale. «La nostra azione - prosegue il segretario organizzativo Fabiola Fini - segnala possibili incongruenze e anomalie in tema di rispetto contrattuale relativamente alla collaborazione dei medici 118 convenzionati nell’ambito di quella che appare una riorganizzazione a dir poco anomala messa in essere dalla Ats in merito al Ppi di Pergola e in decorrenza dal 1 ottobre. Si chiede la revoca delle direttive a nostro avviso illegittimamente impartite ad personam ai medici 118 convenzionati operanti presso la postazione 118. Da qui la necessità di chiarimenti urgenti rispetto alla revoca dell’accordo aziendale dell’Area Vasta 1 come pure la revoca della richiesta, che riteniamo impropria, da parte della Ast, avanzata al personale convenzionato del servizio territoriale 118 di gestire autonomamente trasporti secondari urgenti ed emergenze intraospedaliere del presidio. Al contempo ci sembra di capire che l’Ast abbia deciso di assegnare il Ppi completamente h24 in gestione esternalizzata ovvero con medici ‘gettonisti’ di una cooperativa a fronte di maggiori costi anziché investire, assumendo personale medico specializzato. Non si rispetta quanto previsto dalla legge regionale del Sistema dell’emergenza urgenza sanitaria e l’accordo regionale integrativo vigente».

Le richieste

Ad avanzare le richieste Giovanni Papi Renzetti, responsabile dell’emergenza sanitaria territoriale: «Chiediamo un incontro urgente e misure indispensabili in termini organizzativi, economici e strutturali necessari alla sicurezza lavorativa dei medici 118. Il personale 118 è relegato in una sede di lavoro priva di finestre e servizi igienici dedicati in chiaro contrasto con la normativa. Abbiamo bisogno di risposte certe per la tutela del personale medico e della salute dei cittadini, non vorremmo essere costretti a intraprendere via legali per assicurare i diritti di chi lavora».

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Corriere Adriatico