Fano, aree portuali sotto sequestro Smaltimento dei rifiuti inquinante

I carabinieri mentre sequestrano l'area portuale
FANO - I carabinieri del comando provinciale di Pesaro e Urbino, unitamente al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Ancona, all’ispettorato provinciale del lavoro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FANO - I carabinieri del comando provinciale di Pesaro e Urbino, unitamente al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Ancona, all’ispettorato provinciale del lavoro di Pesaro e a personale della locale Arpam, hanno svolto presso il porto di Fano una serie di controlli amministrativi e di attività di polizia giudiziaria nei confronti di alcune aziende che hanno portato alla scoperta  di gravi violazioni in materia ambientale e tutela del lavoro.


Nello specifico è risultato che talune delle ditte controllate non rispettano le normative in materia di gestione di rifiuti speciali pericolosi  costituiti da materiale risultante dall’attività di manutenzione, riparazione e rimessaggio di yacht e  navi da pesca. Nel corso delle operazioni sono state sequestrate aree di cantieri  pari a 3.500 mequi quadrati prospicenti la zona demaniale, risultate inquinate dal materiale predetto nonchè attrezzature varie e rifiuti pericolosi e non per circa 10 tonbellate. Il personale dell’Ispettorato del Lavoro ha identificato un dipendente non in regola in una delle ditte, mentre sono soggetti ad ulteriori accertamenti le posizioni lavorative di parte del personale trovato sui luoghi di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico