Sant'Angelo in Vado: truffa biomasse all'Ue, sequestro ad azienda agricola

Sant'Angelo in Vado: truffa biomasse all'Ue, sequestro ad azienda agricola
SANT’ANGELO IN VADO – Azienda agricola nei guai per l’accusa di truffa all’Unione Europea: avrebbe percepito 330mila euro di finanziamenti per realizzare...

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SANT’ANGELO IN VADO – Azienda agricola nei guai per l’accusa di truffa all’Unione Europea: avrebbe percepito 330mila euro di finanziamenti per realizzare un impianto a biomasse, fondi ottenuti tramite false attestazioni

 
I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro hanno eseguito un’importante attività di polizia giudiziaria, in materia di percezione di fondi pubblici comunitari erogati dall’Unione Europea e gestiti dalla Regione Marche, nei confronti di una società agricola di  Sant’Angelo in Vado (PU).  Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Urbino ed eseguite dalla Compagnia della stessa città, hanno consentito di scoprire una truffa perpetrata da un’azienda agricola vadese ai danni della spesa pubblica comunitaria, per un ammontare di   330 mila euro. In particolare, quest’ultima, nell’ambito del “Programma di Sviluppo rurale 2007/2013” della Regione Marche, ha indebitamente percepito fondi europei stanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) finalizzati ad incentivare la realizzazione di impianti di produzione, l’utilizzo e la vendita di energia o calore da fonti rinnovabili. Le fiamme gialle di Urbino, all’esito di minuziose investigazioni documentali, hanno accertato che il rappresentante legale dell’azienda agricola coinvolta, pur non avendo i requisiti per accedere ai benefici del programma regionale, ha presentato documentazione riportante false dichiarazioni - inducendo, così, in errore la Regione Marche - per ottenere “contributi” europei per costruire un innovativo impianto a biomasse, per l’importo complessivo di oltre 330 mila euro. Sono stati sequestrati saldi attivi di rapporti finanziari e 9 immobili siti in Sant’Angelo in Vado. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico