Capolicchio, l’ultimo abbraccio: «Papà voleva stare sempre qui»

Capolicchio, l’ultimo abbraccio: «Papà voleva stare sempre qui»
SAN COSTANZO  - Commemorazione civica per Lino Capolicchio, gli occhi celesti dei “Finzi Contini”. Dopo l’ultimo saluto a Fondi, in provincia di Latina,...

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SAN COSTANZO  - Commemorazione civica per Lino Capolicchio, gli occhi celesti dei “Finzi Contini”. Dopo l’ultimo saluto a Fondi, in provincia di Latina, ieri è stata San Costanzo a rendere omaggio alle spoglie dell’attore – morto a 78 anni a Roma - che con la cittadina cesanense aveva maturato nel tempo un rapporto intenso sia personale e affettivo che di amicizia con la gente del posto. Erano presenti il sindaco Filippo Sorcinelli, la moglie Paola Pascolini discendente di una famiglia che a San Costanzo ha dato lustro a partire dal generale Etelvoldo Pascolini (medaglia d’oro al valor militare), il figlio Tommaso Capolicchio e Francesca Golino, che è stata fino all’ultimo la compagna in vita di Lino. 

 

Non a caso è stato scelto il Borghetto come luogo di commemorazione, qui c’è la casa natale dei Pascolini e qui soggiornava Capolicchio con Paola Pascolini. Il figlio Tommaso ha promesso al sindaco Sorcinelli che regalerà alla cittadinanza la locandina del film del 1971 «Il giardino dei Finzi Contini», capolavoro diretto da Vittorio De Sica e tratto dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani.

«Sono felice di lasciare ai sancostanzesi un’eredità importante dal punto di vista culturale. Papà – ha detto Tommaso indicando l’abitazione del Borghetto - voleva restare sempre qui in questo posto fantastico». Al primo cittadino è rimasto impresso il titolo di un giornale in cui, il giorno successivo alla scomparsa dell’attore (il 3 maggio scorso) si è parlato di Lino come «gli occhi celesti dei Finzi Contini».

«In nome dell’amministrazione comunale di San Costanzo - ha affermato Filippo Sorcinelli - esprimo le mie più sentite condoglianze. Lino amava le nostre tradizioni e voleva bene ai sancostanzesi. L’ultimo ricordo che ho di lui è a una sagra estiva della polenta. Lui stava cenando in piazza Perticari, io suonavo col gruppo de La Matta, e quando siamo passati ci ha fatto un gran sorriso. Adorava il Borghetto dove ci troviamo e il giardino qui accanto alle nostre spalle. Siamo stati sempre orgogliosi della sua amicizia. Buon viaggio caro Lino, illustrissimo amico di San Costanzo».

Sono stati quindi elencati i film più importanti ai quali ha partecipato: “Metti, una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi, “Il giovane normale” di Dino Risi e appunto il film di De Sica per il quale ha conquistato il premio speciale David. Capolicchio esordì nel teatro nel 1965 con “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni con la regia di Giorgio Strehler. Straordinaria la sua carriera anche in tv, dove è stato tra gli interpreti insieme a Michele Placido della Piovra 3 nel ruolo del professor Mattinera. Le sue spoglie con l’urna cineraria sono state deposte nel cimitero di San Costanzo.

 

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Corriere Adriatico