San Costanzo, un appello a Trump per salvare il figlio piccolo dalla setta

San Costanzo, un appello a Trump per salvare il figlio piccolo dalla setta
SAN COSTANZO - Una maratona di letture per l’infanzia in programma domenica in città per sostenere la campagna “Salviamo Baby J”. La famiglia, disperata,...

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SAN COSTANZO - Una maratona di letture per l’infanzia in programma domenica in città per sostenere la campagna “Salviamo Baby J”. La famiglia, disperata, è pronta a rivolgere un appello anche Donald Trump anche se non sarà facile arrivare al presidente degli Stati Uniti. La storia del piccolo Jayden ormai è entrata nel cuore dei senigalliesi. Il padre, Stefano Cappiello, ha 34 anni e vive a Houston in Texas ma è originario di San Costanzo.


Nei mesi scorsi nella città dalla spiaggia di velluto, dove i suoi amici hanno messo in contatto la sorella Alessandra con il Consiglio delle Donne, è emerso il dramma che sta attraversando. Il figlio, di appena quattro anni, vive con la madre americana e lui può vederlo solo dieci giorni al mese. La compagna un giorno se n’è andata di casa con il bambino dopo aver rivelato a Stefano di essere nata e cresciuta, fino all’età di 16 anni, in una setta di pedofili. Lui sta lottando per ottenere l’affidamento del figlio e soprattutto per tenerlo lontano dallo spettro della setta, anche se la ex dice di esserne uscita. Intanto domenica alle 16.30 presso il circolo Acli di via Cavallotti, vicino a piazza Garibaldi, ci sarà una maratona di letture. Il 19 novembre un secondo appuntamento è in programma a Marzocca presso la biblioteca Orciari alle 21, nell’ambito delle iniziative contro la violenza di genere.

Si sono appellati a tutti i Cappiello. Al Ministro Alfano, a Papa Francesco e, tramite un’interrogazione dell’onorevole Beatrice Brignone, al Parlamento. Se in Italia nessuno risponde magari negli States qualcuno potrebbe intervenire. «Mia madre è da tempo che dice di scrivere al presidente Trump – spiega Alessandra Cappiello – io ero contraria ma a questo punto bisogna tentare tutto».
 
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Corriere Adriatico