SALTARA – Arriva dall’Ucraina per predare l'oro rosso, ma il ladro pendolare transnazionale finisce in manette: i carabinieri di Saltara hanno tratto in arresto un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La segnalazione era arrivata da un passante che aveva notato un uomo con una pesante sacca degli attrezzi raggiungere una vecchia fabbrica di Calcinelli dopo essere sceso da un’autovettura grigia che lo aveva accompagnato. I militari hanno sorpreso l’uomo interno a staccare i cavi di rame da una cabina elettrica. Alla vista dei militari l’uomo si è dato alla fuga sfondando una porta che, per sua sfortuna, conduceva in un locale caldaie senza uscita. Con non poca fatica i militari sono riusciti a bloccare lo straniero ed ammanettarlo riportando piccole lesioni a causa della violenta colluttazione. L’uomo raccontava di essere in Italia da due giorni ospite di un italiano che vive a Lucrezia di Cartoceto. Raggiunta l’abitazione i militari rinvenivano nel garage 78 kg di fili di rame già spellato frutto sicuramente di altri furti. L’italiano, seppur proprietario di un’auto grigia, si dichiarava totalmente estraneo ai fatti e giustificava la presenza dello straniero asserendo si trattasse di uno scambio di ospitalità in quanto è solito recarsi a caccia in Ucraina.
I militari di Saltara procedevano all’arresto in flagranza di reato di V. Y. , di anni 38, per rapina impropria e lesioni aggravate e lo conducevano in carcere. Il Giudice, dopo la convalida, ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso l’abitazione dell’amico italiano dove rimarrà finché non verrà definita la sua posizione. Lo straniero era giunto in Italia a bordo di un furgone con targa ucraina completamente vuoto. È ragionevole supporre che fosse sua intenzione rientrare nella madre patria con il furgone “pieno” Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico