Carabiniere, 44 anni, papà di tre bambini muore nell'auto a fuoco dopo uno scontro

Carabiniere, 44 anni, papà di tre bambini muore nell'auto a fuoco dopo uno scontro
RIMINI - A perdere la vita, nell'incidente avvenuto nella prima mattinata intorno alle 5.20, è stato un carabiniere 44enne in servizio al nucleo investigativo...

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RIMINI - A perdere la vita, nell'incidente avvenuto nella prima mattinata intorno alle 5.20, è stato un carabiniere 44enne in servizio al nucleo investigativo provinciale dell'Arma di Pesaro.


Il militare - sposato e con tre figli, residente a Tavullia, nel Pesarese - è andato a sbattere, a bordo della sua Opel Meriva, contro il cancello di un'abitazione lungo la via Cassandro nella frazione di Santa Maria in Pietrafitta a San Giovanni in Marignano.
La vettura con sistema Gpl ha preso fuoco senza lasciare scampo all'uomo deceduto probabilmente nello schianto. Sul posto oltre ai vigili del fuoco di Rimini che hanno spento l'incendio della vettura anche i Carabinieri di Riccione per i rilievi del caso.
Secondo una prima ricostruzione, il militare stava rientrando dopo aver passato in Riviera una serata per l'addio al celibato di un amico. Probabile un colpo di sonno gli ha fatto perdere il controllo della vettura facendolo schiantare contro il cancello dell'abitazione. 


 È il vice brigadiere Sebastiano Di Noia, originario di Minervino Murge (Bari), da anni residente a Tavullia e dal 2002 in servizio presso il Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Pesaro, il militare rimasto ucciso in un incidente stradale a Santa maria in Pietrafitta di San Giovanni in Marignano (Rimini). Di Noia, tiratore scelto, aveva partecipato a indagini importanti: l'aggressione a Lucia Annibali, fatta sfregiare con l'acido dall'ex fidanzato, l'arresto dei due giovani ora sotto processo per l'omicidio del 17enne Ismaele Lulli. Aveva indagato anche su un canale di corruzione nella Commissione Tributaria di Pesaro, su una banda dedita ai furti di imbarcazioni e yacht di lusso, e sugli autori, poi arrestati, dell'omicidio del commerciante pesarese Andrea Ferri. Secondo una prima ricostruzione, la Opel Meriva a Gpl del vice brigadiere si è incendiata dopo essere finita contro il muro di cinta di un'abitazione di campagna, probabilmente a causa di un malore o di un colpo di sonno del carabiniere, che era in auto da solo e tornava a casa, libero dal servizio, da una cena con amici. L'Arma di Pesaro lo ricorda come una persona di «rara generosità e altruismo, doti che arricchivano quelle umane e militari». Di Noia lascia la moglie e tre figli di 13, nove e sei anni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico